La figlia di Sonia implorava: «Basta ricatti, vai in Romania»

La figlia di Sonia implorava: «Basta ricatti, vai in Romania»
di Gianni Colucci
Venerdì 1 Febbraio 2019, 15:17
3 Minuti di Lettura
Sonia Matei, la 42 enne romena ai domiciliari con l'accusa di istigazione al suicidio ed estorsione, aveva ignorato i richiami della figlia e non aveva mai considerato di lasciare la strada della prostituzione. Anche le richieste di un uomo che aveva conosciuto e che di lei si era innamorato, erano cadute nel vuoto.

Un ritardo del ciclo mestruale poteva diventare un motivo per ricattare un cliente, invece. Lo si evince dalle intercettazioni delle telefonate tra Sonia Matei e la figlia. La ragazza arrivava a rimproverare la madre e «saggiamente» scrive il magistrato, la invitava a non speculare al fine di far credere al compagno di aspettare un figlio.

In realtà la figlia arriva anche a chiederle di smettere di fare la prostituta. Sì perché Sonia aveva anche un compagno, avanti con gli anni, con due figli grandi, come lei. E le proponeva di stare insieme, come una coppia vera, e anche di lasciare la strada della prostituzione.

Ma Sonia va avanti comunque. Nella telefonata del novembre 2017 con la figlia, si dipana una discussione sul ritardo del ciclo mestruale.

La figlia dice: «Gli hai detto che non sei incinta?», riferendosi ad un cliente a cui probabilmente era stata avanzata una richiesta estorsiva, prospettandogli un'eventuale gravidanza.

E lei: «No, lui dice che lo sono». La figlia insiste: «Digli che non sei incinta». Sonia spiega: «Ho fatto il test e mi ha mostrato che non lo sono, Ma non mi è venuto il ciclo. Quella gravidanza se c'è non si vede».

Poi il discorso si fa drammatico e vira sulla vicenda giudiziaria. Dopo la morte dell'uomo di Ariano, Sonia è ai domiciliari. La figlia la rassicura: «Non hai ammazzato nessuno». E poi ancora a implorare la genitrice: «Hai quaranta anni, lascia stare; dovresti lasciare queste stupidaggini e cercarti un lavoro. Non hai chiesto se serve una donna delle pulizie?».

Sullo sfondo il dramma familiare della donna romena che ha due figli grandi, e il desiderio dei due ragazzi è di tornare a casa: «Falla finita torniamocene in Romania».

E poi ci sono le implorazioni del suo amico del cuore, anche quelle inascoltate: «Ti voglio bene veramente, capisci questa cosa qui? Non ti ho mai detto porta i soldi qui, a me i tuoi soldi non mi servono io voglio solo stare bene con te e basta».

Ma lei non vuole sentire ragioni. Preferisce proseguire con i ricatti. E quando un suo cliente si lamenta con Francesco Festa (coinvolto nell'inchiesta per favoreggiamento della prostituzione), la donna si prende una bella lavata di capo.

E Francesco Festa che la chiama: lui che aveva favorito alcuni incontri la chiama e la redarguisce duramente. le chiede di non pressare alcune delle persone che le aveva presentato. La minaccia bonariamente: «Alcuni sono alcuni ex carabinieri». E chiude la sua telefonata con una frase lapidaria: «Per fare i soldi ti vendi l'anima».
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