La guerra sul polo logistico i sindaci all'attacco di Rfi

Mancano i fondi, il rischio dello stop: "Ora il Governo faccia la sua parte"

La guerra sul polo logistico i sindaci all'attacco di Rfi
di Alberto Nigro
Martedì 18 Aprile 2023, 09:03
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Monta la protesta di sindaci ed amministratori nei confronti di Rete ferroviaria italiana rispetto al rischio di perdere i finanziamenti per la realizzazione della piattaforma logistica in Valle Ufita. Così, mentre da un lato si prepara la mobilitazione, dall'altro si prova a fare pressione sul Governo centrale affinché faccia la propria parte in una contesa cruciale per le sorti della provincia. Il sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza, non ha dubbi: «Avevamo già subodorato che non c'era intenzione da parte di Rfi di portare a termine il progetto. Abbiamo avuto già un finanziamento nell'ambito del Pnrr per una cifra pari a 26 milioni di euro che oggi scopriamo essere parziale o comunque non sufficiente a realizzare l'opera. È grave, anzi, gravissimo».

Il primo cittadino arianese non ci sta: «Oggi - afferma - denunciamo una inerzia che è colpevole, soprattutto da parte di Rfi, e chiediamo ai livelli istituzionali apicali, in particolar modo al Governo per tramite della nostra deputazione, di farsi carico di quanto non ha fatto negli ultimi mesi, ossia attenzionare e monitorare un'opera che è strategica non solo per Ariano, Grottaminarda o i Comuni limitrofi, ma per l'intera provincia di Avellino».

Sulla stessa scia, l'ex parlamentare del Partito Democratico ed ex sindaco di Frigento, Luigi Famiglietti, che sottolinea: «Non c'è molto da interpretare: come tutti sappiamo, la piattaforma logistica è inserita nel Pnrr alla voce Zes.

Rfi, però, che è stazione appaltante e deve sia redigere il progetto che realizzare l'opera, ancora non ha consegnato un progetto esecutivo cantierabile». Questo elemento è fonte di grandissima preoccupazione a livello territoriale. «Il Governo - afferma Famiglietti - quotidianamente fa sapere di non essere intenzionato a portare avanti tutte le opere previste dal Pnrr, in particolare quelle per cui ancora non c'è una progettazione». Stando così le cose, è evidente «che l'Irpinia, facendo tutti gli scongiuri del caso, prima di veder eliminato il progetto, debba mobilitarsi».

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Per l'ex deputato, la questione è estremamente semplice: «Su questo territorio - dice - c'è un investimento di circa un miliardo di euro per le realizzazione della stazione Hirpinia. A guardare il progetto - spiega - appare evidente la deviazione rispetto al tracciato attuale della Napoli-Bari, una deviazione che abbiamo voluto proprio per inserire la stazione in Valle Ufita, tra cinque aree industriali, e favorire l'installazione di una piattaforma logistica ad essa connessa». Trattandosi di una ferrovia alta velocità ed alta capacità, prosegue Famiglietti, «senza la piattaforma logistica non avrebbe senso una stazione in questa posizione, né la spesa di un miliardo di euro». Anche da parte di Famiglietti, quindi, arriva al Governo centrale un appello affinché scenda in campo direttamente per sbloccare la partita. «È necessario - spiega - che il Governo, la Regione Campania e tutti gli enti preposti si mettano al tavolo e convincano Rfi a presentare il progetto».

D'altro canto, continua, «si parla tanto di aree interne, di sviluppo del territorio e di necessità di presentare progetti strategici nell'ambito del Pnrr, e qui che abbiamo proprio questa tipologia di progetto, perché utile a portare un'area geografica fuori dall'isolamento, si va avanti scrollandosi le spalle». L'ex primo cittadino di Frigento ricorda le tante battaglie fatte durante la XVII legislatura in favore di quest'opera. «Quando ero in Parlamento - sottolinea -, ho rotto le scatole al Presidente del Consiglio e al ministro delle Infrastrutture, a cui ero politicamente molto vicino, affinché si realizzasse la stazione. Oggi, dunque, credo che i parlamentari di Governo debbano fare lo stesso, rompendo le scatole a Giorgia Meloni e al ministro Fitto, perché è necessario non solo che l'opera venga confermata, ma anche che venga realizzata nel minor tempo possibile».
Infine, una considerazione sull'ampia e trasversale condivisione riscontrata sul territorio proprio intorno alla piattaforma. «La popolazione irpina - dichiara Famiglietti - vuole quest'opera. C'è grande coesione tra Confindustria, sindacati ed amministratori e sfido chiunque a trovare in altre parti d'Italia la stessa coesione intorno ad un progetto di sviluppo territoriale. D'altronde, - conclude - parliamo di un'opera realmente strategica, che può attrarre ulteriori investimenti e creare tanti posti di lavoro».
 

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