Sanremo, il parroco pro Salvini: «No a Mahmood, sono sovranista»

Sanremo, il parroco pro Salvini: «No a Mahmood, sono sovranista»
di Pasquale Pallotta
Martedì 12 Febbraio 2019, 08:23 - Ultimo agg. 09:08
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«La canzone di Mahmood non si può sentire... vergognosa». Non sono solo canzonette. Così, dopo aver polemizzato con Famiglia Cristiana, rea di aver attaccato Matteo Salvini, guadagnando la ribalta nazionale, don Salvatore Picca, parroco di San Martino Valle Caudina, dice la sua, anche sul vincitore del festival di Sanremo. E' in Australia, a casa tornerà il dieci di marzo, ma, di certo, non manca di seguire le cose italiane. Non solo le segue ma non si esime dall'esprimere il suo pensiero che, spesso, provoca divisioni.
E, da prete social, affida il suo pensiero a facebook.
 
Nel suo profilo si legge: «Sarò un sovranista... un fascista... un nazionalista... uno squadrista e tutti gli ista del mondo ma la canzone di Mahmood davvero non si può sentire... è semplicemente vergognosa... ma si è realmente fascisti e razzisti dicendo che non può vincere il festival della canzone italiana una schifezza del genere e che non si può dire a tutto il mondo che la canzone italiana è ridotta a quello schifo???? Wwwww il volo... purtroppo hanno avuto una sola pecca non erano musulmani non erano immigrati non erano pieni di tatuaggi non erano drogati erano solo troppo italiani e con una canzone troppo italiana per vincere il festival della canzone italiana». E pubblica l'esibizione de Il Volo.

Parole quelle di don Salvatore che hanno fatto il pieno di like, con numerosi commenti positivi ma anche molti interventi di persone che hanno cercato di ribattere al don, difendendo la vittoria di Mahmood, difendendo il brano e l'italianità del cantante. Naturalmente, il sacerdote sa di esporsi a polemiche ed attacchi, da parte di chi non la pensa come lui. ,ma, come già fatto in passato, non rinuncia a dire la sua. Qualcuno gli ha fatto notare che il vincitore di Sanremo è italiano a tutti gli effetti, ma il sacerdote non si smuove dalle proprie posizioni, sottolineando soprattutto che il brano è scadente e che Mahmood è diventato una sorta di simbolo anche per attaccare il governo. Condivide la posizione del parroco Pasquale L. Tutti buonisti. Grande don Salvatore sei unico... Sei il top... E per dirlo io che penso che i preti andrebbero tutti denunciati per abusare della credulità popolare visto che portano la parola di una figura immaginaria mai esistita che serve solo a sobillare le masse ha veramente fatto centro. Marco A.

«Nella globalizzazione tutto va bene Io non accuso nessuno e non difendo nessuno. Faccio solo un mio pensiero in un brano di canzone italiana. Quando ho sentito quella parola Ramadan mi sono sentito imbarazzato da cattolico che sono e credente ancor di più io sono contro il razzismo ma il festival deve restare italiano. Non per i cantanti che ci partecipano ma almeno per le canzoni». Tra i commenti negativi quello di Mariagrazia P.: «Ma non è solo il fatto che dice che fa schifo.. Lui nel post aggiunge che i voli non hanno vinto perche non sono musulmani.. Immigrati.. Tatuati e drogati!! Cosa molto grave.. Io mi ripeto: evviva la mia famiglia!! Esempio di integrazione e di libertà!! Alla faccia di Salvini e i suoi seguaci.. Perché il Don in questione è dichiaratamente seguace di Salvini!!». O quello di Ida V.: «Indipendentemente dai gusti musicali che ognuno ha e che si è liberi di esprimere, da un sacerdote mi aspetterei più impegno per salvare anime e meno recensioni musicali! Sentire certi commenti dalla bocca di un sacerdote nei confronti di un ragazzo di 20 anni che manco conosce... questo si che è vergognoso. Si vergogni, pensi a pregare e non a giudicare».
Nel suo paese San Martino Valle caudina, ne il sindaco, ne altri esponenti politici hanno voluto commentare l'ennesima uscita di don Salvatore. Certamente, qualcuno in paese non sarà d'accordo con il parroco, Non bisogna dimenticare, infatti, che San Martino Valle Caudina ha una forte tradizione di sinistra. Ma stando ai commenti almeno sui social, la sortita polemica di don Salvatore ha sortito l'effetto di tener alta la discussione sul problema dei migranti.

 
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