Lavoratori e vaccinati in Irpinia,
aprono gli hub aziendali

Lavoratori e vaccinati in Irpinia, aprono gli hub aziendali
di Antonello Plati
Lunedì 31 Maggio 2021, 12:28
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Vaccinazione anticovid ai dipendenti delle aziende irpine, finalmente si parte. Da oggi, al via la somministrazione delle dosi nelle sedi delle imprese della provincia di Avellino che hanno aderito all'iniziativa.
In programma 671 iniezioni negli hub allestiti da Biogem (Ariano Irpino), Cofren (Avellino), De Matteis (Flumeri), Elcon Megarad (Montefredane), Gruppo Bruno (Grottaminarda), Hs Company (Montemiletto), Monsud (Avellino) e Zuegg (Luogosano). A seguire saranno attivati anche gli altri punti vaccinali aziendali con 5mila 135 dipendenti già censiti. Domani tocca a Altergon (Morra de Sanctis) e Capaldo (Atripalda); giovedì, invece, sarà la volta di Acca Software (Bagnoli Irpino), Ekd Project (San Mango), Irpinia Zinco (Lacedonia) e Lames (Vallata). Poi tutte le altre, tra le quali Cim (Flumeri), Cosmopol (Avellino), Gruppo Ema (Morra de Sanctis), Iia (Pratola Serra), Irpiniambiente (Avellino), Omi (Lacedonia) e Torello (Montoro).


Risale a un mese fa la stipula, tra Asl e Confindustria, del protocollo d'intesa per l'estensione della campagna vaccinale anticovid alle attività economiche e produttive.

L'adesione registrata conferma, dunque, l'attenzione delle aziende irpine che non hanno esitato a diventare «fabbriche di comunità» mettendo a disposizione i propri spazi, le proprie risorse economiche e strumentali, nonché la propria struttura organizzativa per essere pronti alla somministrazione dei vaccini ai propri dipendenti.


In base ai dati raccolti da Confindustria Avellino gli hub vaccinali potrebbero diventare presto una trentina con il numero dei lavoratori da vaccinare che potrebbe arrivare fino a 9mila unità. Parallelamente all'attività di raccolta delle informazioni da trasmettere all'Asl, Confindustria Avellino ha dedicato particolare attenzione alle imprese di piccola e media dimensione che non hanno spazi adeguati per poter allestire un punto vaccinale. Per questo, come indicato nel protocollo nazionale, Confindustria Avellino ha sottoscritto una convenzione con una la casa di cura Montevergine che ha aderito all'invito del presidente Emilio De Vizia. Che evidenzia «l'importante significato della convenzione che testimonia l'impegno concreto di questa struttura che si pone al servizio della comunità, non solo per le sue alte specializzazioni ma anche per fronteggiare una situazione di emergenza, rispetto alla quale tutti devono contribuire affinché si salvaguardi la salute dei lavoratori e si possano riprendere in sicurezza tutte le attività economiche».

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Nei prossimi giorni, inoltre, potrebbe essere definito un altro accordo per coinvolgere nella campagna di vaccinazione le imprese del polo conciario di Solofra. Il segretario generale della Cgil di Avellino Franco Fiordellisi commenta: «Il via alle vaccinazioni nei luoghi di lavoro, a seguito del protocollo d'intesa, è una buona notizia». Attesa da tempo dalla parte sociali per consentire ai lavoratori di svolgere le proprie mansioni in sicurezza e senza correre il rischio di contrarre la malattia sul posto di lavoro: «Partire anche se in ritardo è cosa buona anche perché vuol dire che in questo momento sono disponibili le dosi di vaccini necessarie per coprire la popolazione. Il tutto porterà, certamente, ad un rafforzamento complessivo della campagna di vaccinazione anticovid».


È «importante», secondo il sindacalista, «la possibilità di fare l'iniezione all'interno delle imprese irpine, direttamente nei locali aziendali o nei siti individuati delle aree industriali con il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali aziendali e dei rappresentanti per la sicurezza sul lavoro» Infine, Fiordellisi sottolinea: «È allo stesso modo importante chiedere trasparenza sulle vaccinazioni all'Asl e alla Regione per non creare disparità o una vaccinazione classista che escluda i cittadini senza lavoro». Quindi ricorda: «La Cgil ha avviato la raccolta firme No Profit sulla pandemia, affinché vi sia la possibilità di liberalizzare i brevetti sui vaccini anticovid così da implementare lo sforzo della sanità pubblica che permetterà di avere una vaccinazione massiva, una profilassi adesso che siamo in pandemia e di permettere una strutturazione diffusa della prevenzione sanitaria rispetto a questo tipo di virus particolarmente aggressivi».

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