Licenziamenti al Genio civile, comincia l'esame dei ricorsi

Licenziamenti al Genio civile, comincia l'esame dei ricorsi
Sabato 21 Maggio 2022, 08:09
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Assenteismo al Genio Civile: fissati i primi ricorsi davanti al Tribunale del lavoro di Avellino per i dipendenti di via Roma, raggiunti dai provvedimenti amministrativi di licenziamento, dopo essere rimasti coinvolti nell'inchiesta penale condotta dalla procura di Avellino. Dal 3 giugno prossimo inizieranno le discussioni con trattazione scritta, per i primi dieci dipendenti licenziati e difesi dagli avvocati Imbimbo, Verderosa e Petitto. Provvedimenti amministrativi adottati dalla Regione Campania nei confronti di tutti i 51 imputati e preannunciati dal governatore Vincenzo De Luca il 25 marzo scorso durante la consueta diretta del venerdì. Intanto il 9 maggio sono stati rinviati a giudizio 50 dipendenti coinvolti nell'inchiesta penale, uno solo ha patteggiato la pena. Il gup del tribunale di Avellino, Marcello Rotondi ha stabilito che i 50 dipendenti debbano affrontare il vaglio dell'istruttoria dibattimentale, relativamente al reato di truffa. Per loro il processo inizierà il prossimo 15 dicembre davanti al giudice del tribunale di Avellino, Michela Eligiato.

Mentre ha stabilito che 8 lavoratori socialmente utili dovessero essere prosciolti dal reato di false attestazioni delle presenze in base all'articolo 55 quinques della legge del 2001.

I lavoratori socialmente utili, all'epoca dell'inchiesta, mandati prosciolti - solo per un reato - sono Maria Noviello, Ivana Brogna, Maria Testa, Maria Guerriero, Massimo Conte, Antonio Ruocco, Felice Russo ed Eleonora Pirone difesi dagli avvocati Innocenzo Massaro, Michele Fratello, Antonio Sorice e Francesco De Beaumont. Patteggiamento accolto per Rosalia Rusolo ad 8 mesi di reclusione e al pagamento di 300euro di ammenda. I 51 dipendenti rimasero coinvolti nell'inchiesta sull'assenteismo che prese il via dopo la denuncia presentata da un loro collega, ligio al proprio dovere. Quest'ultimo nel 2018 - stanco dei continui allontanamenti ingiustificati dei suoi colleghi presentò una denuncia alla procura di Avellino, facendo partire le indagini sulle assenze senza motivo, all'interno degli uffici di via Roma. Indagini dettagliate che hanno preso il via nel 2018 e che hanno permesso di accertare i comportamenti illeciti di ben 55 dipendenti inizialmente. Divenuti poi 51 dopo l'archiviazione - disposta dai pubblici ministeri titolari dell'inchiesta per quattro dipendenti: Antonietta Tomasetta, Carolina Fiordellisi, Sergio De Fazio e Michelina Miele per lieve tenuità del fatto.

Tre i mesi di indagini effettuate anche con l'ausilio delle telecamere di videosorveglianza e con appositi servizi di appostamento al fine di controllare il comportamento dei lavoratori. Dovranno affrontare l'istruttoria dibattimentale Pierluigi Amatetti, Patrizia Amatucci, Filomena Ambrosone, Michele Anastasi, Giovanni Biancardi, Francesco Cianciulli, Pietro Cirino, Mario D'Argenio, Elio Antonio Aldo De Luca, Giuseppe De Pascale, Carmine D'Onofrio, Alfonso Gennarelli, Francesco Giglio, Michele Gizzo, Gilda Guerriero, Emilio Iannaccone, Antonio Pasquale Iuliano, Michelangelo La Rosa, Giancarlo Maffei, Emerico Mariano, Carmela Marino, Toni Masi, Annamaria Melchionne, Maria Rosaria Melillo, Adele Moricola, Lucio Musto, Maichina Oliviero, Flaminio Pagliuca, Antonio Paolucci, Silvestro Pellegrino, Ivonne Penza, Rita Petracca, Antonio Picone, Vincenzo Scibelli, Angelo Sollazzo, Michele Testa, Rita Trasente, Caterina Vassallo, Ennio Vinciguerra, Tonino Campanile, Gaetano Todesca e Alfredo Barchiesi difesi dagli avvocati Gaetano Aufiero, Raffaele Tecce, Benedetto De Maio, Edoardo Volino, Nello Pizza, Anna Gizzo e Biagio Aretino. I dipendenti sono accusati di truffa aggravata con l'aggravante di aver commesso il fatto con abuso di relazioni d'ufficio.
 

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