Avellino, M5S va all'attacco:
«No ai finti rinnovatori»

Avellino, M5S va all'attacco: «No ai finti rinnovatori»
di Edoardo Sirignano
Giovedì 11 Aprile 2019, 09:00 - Ultimo agg. 10:34
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I 5 Stelle, dopo oltre un mese di silenzio, vanno al contrattacco. Il Movimento avvia di fatto la campagna elettorale cittadina con il Decreto crescita del Governo, annunciando 170mila euro per il Comune di Avellino, che saranno destinati all'efficientamento energetico e allo sviluppo sostenibile. Poi alza i toni del confronto, tornando sulle «vele» (fatte sfilare ai tempi dell'amministrazione Ciampi contro un gruppo di oppositori), che fecero tanto scalpore nel capoluogo.
 
Nuovo pomo della discordia, l'assai simile iniziativa, che sembrerebbe essere partita da Gianluca Festa, contro il tavolo di centrosinistra (manifesti che sbeffeggiano De Mita, Mancino e altri), che non lascia indifferente il mondo pentastellato, in modo particolare il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia, che scrive su Facebook: «Gli altri copiano i 6x3. Quando li abbiamo fatti noi era gogna mediatica, disturbarono addirittura il presidente della Repubblica (che ovviamente ha altro a cui pensare)». Lo stesso sottosegretario, poi, come sempre se la prende finanche con la carta stampata (santa pazienza, ndr), scrivendo: «Ora vedo titoli di giornale clementi e la sinistra pelosa dormire sogni tranquilli. Ipocrisia e disonestà intellettuale viscerale. Malattia inguaribile».

A sostenere la tesi del deputato, ma con il solito garbo, è l'ex sindaco Vincenzo Ciampi, che afferma: «Quando abbiamo fatto noi le vele tutti hanno criticato, mentre adesso nessuno si è indignato. È paradossale che si schierino contro la conservazione persone che stanno sulla scena politica da 15 anni». Lo stesso ex primo cittadino, però, smentendo anche il ruolo da pontiere nel rapporto con il Meetup, che secondo spetta adesso all'aspirante candidato sindaco Nando Picariello (in attesa della certificazione della lista). Ciampi chiarisce pure la propria posizione rispetto al duello tra le due compagini che vorrebbero avere il simbolo: «Non ci possono essere preclusioni in anticipo, senza sapere chi sono le persone candidate. Io non so chi ci sia con Tiziana Guidi. Come posso, dire, quindi se sono d'accordo o no rispetto a qualcosa che non conosco? L'input, pertanto, dovrà arrivare da Roma, che dovrà decidere se concedere le 5 Stelle a una sola lista oppure invitarci a discutere per trovare una soluzione unica».

Allo stesso tempo, però, Ciampi lancia un appello a superare il rischio di corsa separata: «L'unità è un valore in sé ed è sempre auspicabile. Come tutte le cose, però, bisogna volerle in due». Nonostante l'incertezza a causa dei ritardi relativi alla certificazione e all'ormai sempre più evidente diversità di vedute tra base e gruppo degli uscenti, l'ex sindaco, considerando gli effetti del reddito di cittadinanza e perché no anche del decreto crescita, che come annunciato dallo stesso Sibilia sui social rappresenterebbe «una bella notizia per tutta l'Irpinia» si dichiara fiducioso per la campagna elettorale in corso: «Sono molto ottimista, più dell'anno scorso. Lo scenario politico cittadino che si va delineando, ci dà enormi possibilità di successo perché, leggendo i giornali, assisto a una riproposizione dei vecchi personaggi e delle vecchie politiche. Se sono questi i nomi che circolano, il cambiamento sta solo da una parte. Non capisco come un elettore che 9 mesi fa mi ha votato per voltare pagina, adesso, possa avere un'idea diversa. L'Amministrazione Ciampi è durata solo 4 mesi. In quel periodo, tra l'altro abbiamo ottenuto un risultato straordinario che è stato quello di mettere ordine nei conti, realizzando l'operazione verità che ha portato il pre-dissesto. Lo sanno pure le pietre che se avesse vinto Pizza avrebbe approvato il consuntivo di Foti».

Il funzionario dell'Agenzia delle Entrate, pertanto, invita i propri compagni di viaggio a mettere «una marcia in più» e a non lasciarsi spaventare, neanche dalle discussioni interne, nate nella fase successiva alle europarlamentarie. Rispetto alle fratture, infatti, commenta: «Se quelle che ci sono nel Movimento sono divisioni, le spaccature nel centrodestra e nel centrosinistra sono voragini».

 
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