Mercatino di Avellino, sprint di Festa:
un'ordinanza per aprire campo Genova

Mercatino di Avellino, sprint di Festa: un'ordinanza per aprire campo Genova
di Flavio Coppola
Domenica 9 Febbraio 2020, 10:00
3 Minuti di Lettura
Campo Genova è ufficialmente la nuova area mercatale della città. Da martedì e fino alla fine dell'anno.

Ora c'è l'ordinanza del sindaco di Avellino, Gianluca Festa. Il capo dell'amministrazione di Piazza del Popolo ha firmato ieri il dispositivo che stabilisce, «dall'11 febbraio al 31 dicembre 2020», la realizzazione delle attività di vendita ambulante nell'ex area dell'isola ecologica di «IrpiniAmbiente». Ma c'è di più. Nello stesso provvedimento, Festa dispone «l'indizione di un ordine del giorno per il consiglio comunale, per l'avvio della discussione relativa all'individuazione della sede definitiva del mercato bisettimanale», che secondo le procedure compete proprio all'assise cittadina.

Insomma, questa sarà ancora una delocalizzazione provvisoria. Nelle intenzioni del sindaco, il mercato cittadino fermo da un mese e mezzo potrà però ripartire martedì. Anche se non mancano ancora diversi ostacoli da superare. Dal punto di vista procedurale, nel provvedimento, il sindaco cita meticolosamente tutti i passaggi. Parte dall'ordinanza del 3 gennaio, con cui «per motivi di sicurezza e salvaguardia della pubblica e privata incolumità si è disposta temporaneamente la sosta dei bus dell'Air al Piazzale degli Irpini, fino all'apertura dell'autostazione di via Moccia». Poi ricorda il dispositivo del 4 gennaio, che ordinava la sospensione del mercato bisettimanale sullo Stadio, «per comprovate esigenze di pubblico interesse, sicurezza, igiene e sanità pubblica, fino al completamento dell'allestimento di Campo Genova, nelle more di una sede definitiva». Spiega che «l'allestimento dell'area di Campo Genova è stato ultimato». E in merito inserisce un punto che rappresenta la risposta formale dell'amministrazione a quanti, sia dentro che fuori dal consiglio comunale, hanno ricordato come su Campo Genova insistano i diritti edificatori dei privati del centro storico. «Tali attività, essendo a carattere temporaneo, non comportano variazioni alle previsioni dello strumento urbanistico», scrive il primo cittadino.

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A questo punto, passa all'ordinanza vera e propria. Il provvedimento, nascerebbe «a tutela dei lavoratori, compresa la protezione sciale degli stessi, dei consumatori, e dei destinatari di servizi». Per queste ragioni, Festa dispone la «localizzazione del mercato bisettimanale, a carattere temporaneo, presso l'area di Campo Genova, ubicata nelle immediate vicinanze del Piazzale degli Irpini, all'uopo attrezzata e nelle more del trasferimento in una sede alternativa a carattere definitivo».

E finalmente apre al Consiglio. Sul punto, l'idea dell'amministrazione comunale è ormai nota. L'obiettivo è realizzare un'area al coperto, possibilmente all'interno dell'ex Isochimica di Borgo Ferrovia. Ovviamente, dopo che la bonifica, ormai in fase più che avanzata, sia del tutto completata. Non ci son dubbi sul fatto che la questione infiammerà le prossime sedute di Consiglio comunale, a partire da quella prevista per domani e incentrata proprio sul piano delle delocalizzazioni realizzato dall'esecutivo. Al netto dell'ordinanza della fascia tricolore, e dei risvolti politici della vicenda, pare già scontato che gli ambulanti, martedì, diserteranno anche la nuova area mercatale. Anche e soprattutto perché attendono il responso del Tar rispetto al primo ricorso, quello di Confesercenti, contro la sospensione del mercato sullo stadio. È lì che vogliono tornare.

La conferma è nella nota diramata ieri dalla stessa associazione, a firma del vice presidente provinciale, Giuseppe Innocente, e dal direttore, Antonello Tarantino: «Attendiamo fiduciosi la decisione del tribunale amministrativo», si legge. Nel frattempo, è netta ormai a spaccatura tra gli stessi mercatali. Innocente e Tarantino prendono le distanza dall'Associazione nazionale degli ambulanti, che fa capo a Marrigo Rosato, e che pure ha presentato un altro ricorso al Tar contro il Comune: «Ci dissociamo da quanto dichiarato dal referente di un'altra sigla sindacale - dicono - relativamente alle cifre incassare dagli operatori commerciali su aree pubbliche che frequentano il mercato di Avellino. Hanno contributo solo ad aumentare la confusione e inesattezze che da mesi accompagnano la questione della chiusura del mercato bisettimanale in città». Insomma, c'è l'ordinanza sindacale, ma la guerra del mercato è ancora tutta da combattere. 
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