Mercogliano, l'attentato con l'esplosivo
un avvertimento per i nigeriani

Mercogliano, l'attentato con l'esplosivo un avvertimento per i nigeriani
di Riccardo Cannavale
Domenica 29 Agosto 2021, 11:19 - Ultimo agg. 11:45
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Un boato scuote la notte tra i vicoli di Capocastello. Paura e sgomento in via Roma, il cuore antico di Mercogliano, dove adesso il livello del contrasto residenti e stranieri sta raggiungendo picchi pericolosi. Una bomba carta, che sa tanto di avvertimento, è stata fatta esplodere all'ingresso dell'abitazione in cui vivono quattro cittadini nigeriani.

Lo scoppio, una fiammata: vetri e gradini in frantumi, la porta di ingresso semi carbonizzata. Un episodio che ha destato sconcerto non solo nel rione storico ma un po' in tutto il paese. L'episodio arriva ad appena una settimana da un altro momento di attrito tra la popolazione locale ed alcuni migranti che da qualche tempo hanno preso in affitto una casa a pochi passi dalla chiesa di San Giovanni.

Stando alle testimonianze di chi a Capocastello c'è nato e ci vive, con quel gruppo di giovani, in particolare, il feeling non è mai esploso.

Respingono le accuse di intolleranza, i residenti che, ricordano, hanno sempre accolto in maniera calorosa chiunque si sia trasferito da queste parti mostrando il desiderio di integrarsi nella comunità locale.

All'indomani dell'esplosione, lungo via Roma erano ancora evidenti i segni dello scoppio. Pezzi di vetro sul selciato, bottiglie di birra vuote sparse un po' ovunque, la porta bruciata. Ma anche jeans e t-shirt stesi ad asciugare sul muro che delimita la strada.

Sull'inquietante episodio dell'altra notte indagano i carabinieri del comando provinciale di Avellino, intervenuti sul posto dopo l'esplosione insieme ai militari dell'aliquota radiomobile per raccogliere le prime testimonianze ed evitare che la situazione potesse degenerare. Perché, adesso, la paura è che si possa assistere ad una escalation di episodi censurabili, proprio come quello accaduto nel corso della notte tra venerdì e sabato. Secondo quanto emerso da una prima ricostruzione sommaria, sembra che i ragazzi nigeriani si fossero resi protagonisti nel corso della giornata di venerdì di diversi atti ritenuti da qualcuno provocatori e irrispettosi. Già nel corso della mattinata, il gruppo era stato intercettato e redarguito addirittura dal primo cittadino, Vittorio D'Alessio che, mentre si recava in Municipio, lo aveva esortato ad avere un contegno più riguardoso, beccandosi, per tutta risposta, una serie di ingiurie. Discussioni e battibecchi con persone del posto si sarebbero verificati anche nel corso della serata, quando probabilmente i fumi dell'alcol, che sembra essere una delle principali cause dell'eccessivo nervosismo dei quattro giovani finiti nel mirino, avevano contribuito ad accendere ulteriormente i toni. 

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L'esplosione dell'altra notte riporta in primo piano il tema della convivenza in una zona in cui già in passato si sono verificati momenti di tensione tra migranti e popolazione locale. Lo scorso anno, una rissa coinvolse diversi ragazzi extracomunitari, alcuni dei quali rimasero feriti. Già allora, la popolazione di Capocastello lanciò il grido di allarme per una situazione che cominciava a sfuggire di mano. Gli stessi cittadini, però, rivendicano la loro tolleranza e il loro spirito di accoglienza.

Non ci stanno a passare per razzisti e persone chiuse all'altro. E, pur condannando quanto accaduto l'altra notte, non nascondono la loro esasperazione frutto di una incomunicabilità ormai acclarata con quel gruppo di ragazzi. Con i quali si era rischiato lo scontro già qualche giorno fa, dopo qualche apprezzamento di troppo ad una ragazza che si era trovata per caso a passare nei pressi della loro abitazione.

Da lì, l'iniziativa di raccogliere delle firme per chiedere un intervento delle autorità per porre un argine ad una situazione che, giorno dopo giorno, sembra incancrenirsi sempre più.

Tra i vicoli di Capocastello c'è chi racconta di aver assistito, nell'ultimo periodo, ad atteggiamenti censurabili da parte del gruppo di ragazzi che sta scuotendo la quiete del quartiere: dalle aggressioni verbali a passeggiate notturne completamente nudi. Troppo per rimanere in silenzio.

I residenti della zona chiedono non solo di monitorare i comportamenti dei giovani nigeriani ma anche, magari, di verificare la regolarità dei titoli. A cominciare da quello di affitto della casa, il cui proprietario risiederebbe fuori provincia.

Non trattandosi di persone affidate al sistema di protezione gestito dalla Prefettura, si presume che si tratti di cittadini con un regolare permesso di soggiorno e, dunque, un contratto di lavoro grazie al quale hanno potuto prendere in fitto l'appartamento.

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