Nei quattro armadi al terzo piano del palazzo del Comune c'è una storia che molti preferirebbero dimenticare, ma di cui si è ricordato il ministero delle Infrastrutture e sopratutto la Corte dei Conti.
La Guardia di Finanza l'altra mattina al Comune di Avellino, su delega della Corte dei conti ha messo sotto osservazione un decennio e più di progetti, preliminari ed esecutivi, delibera di consiglio e di giunta, determine dei dirigenti e sopratutto contabilità relative alla metro leggera.
LEGGI ANCHE Sud, eccellenze senza infrastrutture
La storia infinita della metropolitana leggera (pachidermi rossi collegati a fili volanti che di agile hanno solo l'aggettivo che li connota) sotto i riflettori della Corte dei conti regionale. Prende consistenza l'inchiesta avviata su impulso del ministero delle infrastrutture. Il ministero che ha sostanzialmente bloccato le erogazioni che sono disponibili per completare l'opera, vuol vederci chiaro. Anzi ritiene che sia l'ombra del danno erariale che va allontanata. Ha dunque interessato attraverso una procedura che stanno svolgendo gli uomini del colonnello Gennaro Ottaiano, la Corte dei conti. I fondi investiti fino ad oggi per la realizzazione dell'opera, i contratti in essere e le intese preliminari - che potrebbero essere contenute anche in una manifestazione di interesse - per la gestione della linea di trasporto pubblico elettrico, che fino ad oggi non si sa chi svolgerà, sono le questioni all'attenzione.
A cominciare dalle mini spese come quelle per al custodia dei mezzi acquistati ed inutilizzati per i quali l'Air chiede almeno 60 mila euro la Comune. Mentre ci sono attrezzature acquistate e addirittura non ritirate presso i depositi dei corrieri.
Poi i lavori di messa in opera dei pali monstre (quelli che deturpano paesaggio, marciapiedi e palazzi); quindi la linea aerea, infine la manutenzione dei mezzi che da anni giacciono in deposito. Mezzi che tra l'altro sono piuttosto sovradimensionati rispetto alle ridotte dimensioni del centro urbano.
Ma quanto si è speso fino ad oggi? La domanda è quella cui provano a rispondere i finanzieri. Ammontano almeno a 22 milioni di euro i fondi assegnati dallo Stato, attraverso la regione Campania. La rendicontazione sulla spesa complessiva di 24 milioni non riesce però giustificare tutta l'attività svolta prima dalla Full System slr e poi dalla Sirti Imet. Secondo i riscontri incrociati presso la Regione Campania, ci sarebbero almeno 10 milioni di euro che attendono una analisi contabile approfondita.
In sostanza si sarebbero effettuati il 95 per cento dei lavori, la rendicontazione è relativa ad un 40 per cento dell'intervento finanziario, e se non venisse definita in tempi rapidi, dei 24 milioni complessivi assegnati alla metrò leggera di Avellino, almeno 22 dovrebbero tornare indietro. In realtà ciò aprirebbe un contenzioso con le imprese e i tecnici coinvolti e l'istruttoria della Corte dei conti con relativa procedura per danno erariale, sarebbe inevitabile. A palazzo di città potrebbe bastare inviare il cronoprogramma del completamento dei lavori, che forse sarebbe sufficiente al Ministero. Ai finanzieri del comando provinciale di Avellino, la Corte dei Conti ha invece chiesto una verifica contabile che verrà trasfusa nell'istruttoria.