Metropolitana leggera di Avellino,
il Comune chiede la proroga di sei mesi

Metropolitana leggera di Avellino, il Comune chiede la proroga di sei mesi
di Flavio Coppola
Venerdì 24 Luglio 2020, 12:00
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La nuova dead line per mettere in strada i bus della Metropolitana leggera ora è il 30 giugno 2021. Prima che la Procura della Corte dei Conti disponesse il sequestro di tutti i documenti conservati in Comune da 15 anni ad oggi, attraverso le Fiamme Gialle e i sigilli apposti dal tenente colonnello Giorgio Troise, l'amministrazione Festa aveva richiesto, infatti, l'ulteriore slittamento del cronoprogramma in una nota partita a maggio alla volta del Ministero de Trasporti e delle Infrastrutture.

Ora che la polveriera è esplosa, e si paventa il rischio di dover restituire i finanziamenti o di incorrere nel danno erariale, l'amministrazione rilancia quell'impegno. Pur sottolineando, con le parole dell'assessore ai Lavori pubblici, Antonio Genovese, che «il Comune, da solo, non potrà gestire l'opera né oggi né mai». Dopo 14 anni di lavori non del tutto conclusi, l'amministrazione Festa, da poco insediata, era stata chiamata dal Ministero e dalla Corte dei Conti. Genovese ricostruisce: «A novembre scorso avemmo, un incontro a Roma. C'eravamo noi, con il sindaco, il rappresentante della Regione e l'Air. Spiegammo che era intenzione della nostra amministrazione portare a termine i lavori e far partire l'opera, ma che, logicamente, noi eravamo una nuova amministrazione, quindi avevamo bisogno di posticipare tutto di un anno, cioè entro il 31 dicembre 2020».

Quel cronoprogramma, però, è già saltato. «A maggio, cioè poche settimane fa - riferisce Genovese - abbiamo inviato al Ministero un'ulteriore nota, spiegando le nostre problematiche e chiedendo altri 6 mesi». Di questa nota, però, gli inquirenti - fa sapere lo stesso assessore ai Lavori pubblici - «si sono detti non a conoscenza».

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Il problema, quindi, resta sempre lo stesso. Chi la farà funzionare? «Siamo in contatto continuo con la Regione e il delegato, Luca Cascone, anche attraverso il sindaco assicura ancora una volta l'assessore Perché noi, come Comune di Avellino non abbiamo i guidatori, non possiamo formare il personale, e siamo già a corto di dipendenti. Questo progetto - ricorda - era partito con Di Nunno e prevedeva uno schema di convenzione con l'Ati, per il quale avrebbero dovuto gestirla loro. Poi l'Ati è stata assorbita dall'Air. È quindi è normale ora che sia lei a gestire». Ma l'Air è a sua volta in bilico, impegnata com'è nella lunga e complicata gara per la gestione del Trasporto pubblico locale in Irpinia e Sannio. Che succede se perde? Per Genovese cambia poco: «A questo punto, la Metro sarà gestita di chi le subentrerà».

Intanto, mentre i finanzieri approfondiscono, l'amministrazione Festa assicura di voler fare la sua parte per chiudere l'Odissea. Sebbene l'infrastruttura sia già superata abbondantemente dalla storia anche nella sua utilità di opera poco impattante. Così l'esecutivo non si mostra spaventato. «Non dovremo restituire alcun finanziamento, né mi sembra ci siano gli estremi per paventare i danno erariale continua l'assessore Quando siamo stati a Roma, abbiamo spiegato tutto, mostrando la volontà di attivarci. Abbiamo assunto anche un impegno con l'impresa esecutrice per la manutenzione dei bus. Poi c'è stata l'emergenza Covid, altrimenti avremmo risolto, non dico tutto, ma quasi». Dopo 20 anni di gestazione, ammesso che stavolta l'impegno di mettere i mezzi su strada per il primo semestre dell'anno nuovo possa trovare concretezza, come intende muoversi il settore Lavori pubblici? «Avremmo dovuto realizzare un deposito - risponde Genovese - ma sfrutteremo la collaborazione con Air per sfruttare la loro officina.

Abbiamo già incontrato le imprese e stabilito il completamento del tutto. Come amministrazione, dovremo prendere presto delle decisioni sulla viabilità, e da qui a poco lo faremo». Scelte che impatteranno sul traffico, dunque delicate nella città delle strade rotte e dei cantieri. «Per realizzare le idonee corsie preferenziali per i mezzi - spiega infatti il delegato ai Lavori pubblici - bisogna ridurre la carreggiata e anche i parcheggi». Insomma, la via crucis della Metro leggera si preannuncia ancora lunga e piena di passione.

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