Minacce e bombe carta la provincia
soffocata dal racket ma una sola denuncia

Minacce e bombe carta la provincia soffocata dal racket ma una sola denuncia
di Gianni Colucci
Giovedì 21 Aprile 2022, 08:22
4 Minuti di Lettura

Non è quasi mai autocombustione, come per gli incendi boschivi. Quando una macchina brucia dietro c'è la mano di un uomo. Un malvivente che chiede denaro, favori, vuole intimidire, vuole mettere cappello su un'impresa o su una pubblica amministrazione. In poco più di un anno una sola denuncia. Il racket prospera sul silenzio delle vittime. Ma sono almeno una trentina gli episodi che l'associazione Sos impresa cataloga come riconducibili alla presenza di richieste estorsive. Trenta e più incendi di auto, bombe carta davanti a negozi o sotto escavatori, colpi di pistola, minacce nei confronti di semplici cittadini, imprenditori, commercianti, ma anche amministratori pubblici. In una provincia tranquilla, come la vulgata dipinge l'Irpinia, sono tanti. Si tratta di reati spia secondo il lessico degli investigatori, che danno la dimensione di un fenomeno capillarmente diffuso sul territorio.
Il fenomeno è sotto il pelo dell'acqua. La presenza dell'usura e del racket è scontata, non viene denunciata molto spesso.

Il report dell'associazione Sos racket con quattro sportelli in provincia, conferma una difficoltà di base, quella della mancanza di una rete di informazioni sul fenomeno che parta dal basso. Dalle famiglie, dagli imprenditori. La mancanza del flusso informativo alle forze dell'ordine fa venir meno un flusso preziosissimo che consentirebbe di mappare il territorio per prevenire e perseguire questi gravissimi reati.
Sos Impresa, guidata da Domenico Capossela ha tenuto un catalogo degli atti intimidatori che vengono ritenuti di presunta matrice estorsiva negli ultimi 15 mesi in provincia di Avellino.

Video

I più recenti ad aprile, l'11 il rogo di un garage in Alta Irpinia, tre giorni prima un'auto in fiamme a Forino. A marzo 2022 sono almeno sei gli episodi sospetti: la notte del 23 i colpi di pistola contro un Tir ad Avella; il 27 il rogo di un deposito di mezzi agricoli a Montoro; il 19 l'incendio di un'autovettura a Avellino, il 18 analogo episodio a Sirignano. Nella lista anche l'episodio del 9, quando una bomba carta esplode davanti un garage ad Altavilla Irpina. Due giorni prima una bomba carta era stata fatta esplodere in via Marconi a Petruro di Montoro davanti casa di un operaio.
Una decina gli episodi sospetti a febbraio di quest'anno.

Il 25 addittura tre nel giro di poche ore: un'auto incendiata a Mugnano del Cardinale in via Gramsci, una a Summonte, una rogo di pellet davanti ad una fabbrica a Baiano in via Malta.

Il giorno prima fu incendiata un'auto a Monteforte in località Acqualonga. Il 23 febbraio gli attentatori presero di mira un negozio a Solofra che risultò danneggiato dalle fiamme.
Il 21 febbraio l'auto di un imprenditore venne data alle fiamme davanti ad un cantiere a Mercogliano.
Nello stesso mese furono incendiati due Suv a Serino, erano di un imprenditore conciario di Solofra.
E ancora l'11 febbraio ci fu il rogo in un deposito a Pianodardine, il 1 fu incendiata una bisarca a San Michele di Serino, il 6 fu messa a fuoco una pasticceria in via Carducci ad Avellino. Diversi gli episodi anche all'inizio dell'anno. Il 23 gennaio incendio di un'auto a Pago Vallo Lauro, il 17 un furgone fu dato alle fiamme a Montella, 15 ancora un autocarro in fiamme a Forino, il 4 gennaio auto in fiamme a Sorbo Serpico.
Più significativo l'attacco alle istituzioni nel 2021 quando venne incendiata l'auto del presidente consiglio comunale di Solofra, quando avvenne un raid intimidatorio al Quotidiano del Sud ad Avellino, quando fui fatta esplodere una bomba carta nel cortile di un professionista a Montoro e vennero fatte minacce al sindaco di Monteforte (amministratore pubblico ma anche imprenditore). Ancora a Forino, a dicembre scorso due auto finirono in fiamme.
Fenomeni sotto l'attenzione delle forze dell'ordine anche la rissa con tentata estorsione, all'Ultrabeat Avellino, un locale il cui titolare decise di chiudere, vicenda sulla quale è in corso un processo.
Come non sono mancate intimidazioni a società che si occupano di smaltimento dei rifiuti in Vallo Lauro.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA