Il cardinale Parolin a Montevergine, appello per la pace: «Le diversità siano ricchezza»

Poche le possibilità che papa Francesco possa essere presente a Montevergine, almeno nel 2023

L'ascesa al santuario di Pietro Parolin
L'ascesa al santuario di Pietro Parolin
Valentino Di Giacomodi Valentino Di Giacomo
Lunedì 29 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 30 Maggio, 07:33
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«Affidiamo alla Madonna il mondo che cerca la pace». Con queste parole il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, ha inaugurato le celebrazioni per i 900 anni dell'abbazia di Montevergine. Parolin è giunto in Irpinia per volontà di papa Francesco, come legato pontificio, per testimoniare l'attenzione da parte delle Santa Sede verso il culto mariano di Mamma Schiavona. Quella di ieri non è stata però solo l'occasione per celebrare l'abbazia edificata nel 1124 da San Guglielmo da Vercelli, ma anche per ribadire l'appello del Vaticano per la pace, un tema che tanto sta a cuore al pontefice e per il quale tanto si sta spendendo in questi mesi. Stavolta si chiede l'intercessione della Madonna di Montevergine. «Preghiamo lo Spirito Santo - ha detto Parolin, proprio nel giorno in cui si celebrava anche la Pentecoste - perché armonizzi le differenze e le diversità che da cause di conflitto diventino fonti di ricchezza». Ad ascoltare il segretario di Stato, in prima fila, anche l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, e il metropolita greco-ortodosso d'Italia e di Malta, Polikarpos Panagiotis.

Folla di fedeli sin dalle prime ore del mattino sul Santuario mariano che nell'anno giubilare - per volontà di papa Francesco - garantisce l'indulgenza plenaria. La maggior parte dei fedeli ha raggiunto il Monte Partenio grazie alla funicolare e alle corse gratuite messe a disposizione dall'Air. Anche i due ministri campani, Matteo Piantedosi (Interno) e Gennaro Sangiuliano (Cultura), hanno preferito inerpicarsi sulla vetta del Partenio con la funicolare. A bordo con loro, oltre al cardinale Parolin e all'abate di Montevergine Riccardo Luca Guariglia, c'era il governatore Vincenzo De Luca.

Commosse le parole di Piantedosi che, da irpino, ha ricordato come sia stato l'ordine benedettino a far prosperare l'abbazia. «La regola benedettina - ha detto il titolare del Viminale - è un monumento all'etica laica del servizio, per chiunque si riconosca nelle radici più profonde della cultura e della democrazia europea. Dopo il crollo dell'Impero romano, nel momento più critico dell'Occidente, la regola benedettina lanciò un seme di rinascita, un nuovo modello di comunità con al centro la persona rifuggendo l'appiattimento ugualitario, ma anche prendersi cura dei più fragili, ognuno compiendo la propria missione senza negligenze». Accorato anche l'intervento del ministro Sangiuliano che ha ricordato come ogni anno portasse in visita al santuario di Montevergine la sua mamma. «Luoghi come il santuario di Montevergine sono pilastri dell'Occidente e raccontano la nostra storia e la nostra cultura. Per me è pure un luogo del cuore, per anni a maggio accompagnavo qui mia madre». Prima dell'intervento del cardinale Parolin era stato proprio De Luca a porre l'accento sulla necessità di trovare la pace dopo l'invasione russa in territorio ucraino. «Questo di oggi - ha detto il governatore - è un lungo momento di spiritualità a sostegno dell'azione di pace nella quale è impegnato Papa Francesco e la Chiesa per porre fine al bagno di sangue nel cuore dell'Europa». 

Nella sua visita a Montevergine - dove ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal sindaco di Mercogliano - Parolin ha però voluto richiamare la politica anche ai problemi che percorrono questa parte di territorio. «Papa Francesco - ha detto il segretario di Stato rivolgendosi ai fedeli - vi è vicino con l'affetto e con la preghiera, soprattutto a quelle fasce della popolazione che vivono momenti di apprensione per la precarietà occupazionale». Poi il richiamo alle tante autorità politiche presenti nel cortile dell'abbazia: «Confido che i responsabili sappiano trovare soluzioni a problemi che tanto preoccupano tutti. La Chiesa è sempre accanto a chi è nell'angustia, per sostenere la speranza in un futuro più sereno e incoraggiare il presente». 

Poche invece le possibilità che papa Francesco possa essere presente a Montevergine, almeno nel 2023, nell'Anno giubilare. Il segretario di Stato ha ricordato la fitta agenda dei viaggi programmati dal pontefice aggiungendo: «Alla fine però è lui che decide. Non perdiamo la speranza». Sarebbe il primo papa a visitare il santuario irpino. 

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