«Affidiamo alla Madonna il mondo che cerca la pace». Con queste parole il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, ha inaugurato le celebrazioni per i 900 anni dell'abbazia di Montevergine. Parolin è giunto in Irpinia per volontà di papa Francesco, come legato pontificio, per testimoniare l'attenzione da parte delle Santa Sede verso il culto mariano di Mamma Schiavona. Quella di ieri non è stata però solo l'occasione per celebrare l'abbazia edificata nel 1124 da San Guglielmo da Vercelli, ma anche per ribadire l'appello del Vaticano per la pace, un tema che tanto sta a cuore al pontefice e per il quale tanto si sta spendendo in questi mesi. Stavolta si chiede l'intercessione della Madonna di Montevergine. «Preghiamo lo Spirito Santo - ha detto Parolin, proprio nel giorno in cui si celebrava anche la Pentecoste - perché armonizzi le differenze e le diversità che da cause di conflitto diventino fonti di ricchezza». Ad ascoltare il segretario di Stato, in prima fila, anche l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, e il metropolita greco-ortodosso d'Italia e di Malta, Polikarpos Panagiotis.
Folla di fedeli sin dalle prime ore del mattino sul Santuario mariano che nell'anno giubilare - per volontà di papa Francesco - garantisce l'indulgenza plenaria. La maggior parte dei fedeli ha raggiunto il Monte Partenio grazie alla funicolare e alle corse gratuite messe a disposizione dall'Air. Anche i due ministri campani, Matteo Piantedosi (Interno) e Gennaro Sangiuliano (Cultura), hanno preferito inerpicarsi sulla vetta del Partenio con la funicolare. A bordo con loro, oltre al cardinale Parolin e all'abate di Montevergine Riccardo Luca Guariglia, c'era il governatore Vincenzo De Luca.
Nella sua visita a Montevergine - dove ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal sindaco di Mercogliano - Parolin ha però voluto richiamare la politica anche ai problemi che percorrono questa parte di territorio. «Papa Francesco - ha detto il segretario di Stato rivolgendosi ai fedeli - vi è vicino con l'affetto e con la preghiera, soprattutto a quelle fasce della popolazione che vivono momenti di apprensione per la precarietà occupazionale». Poi il richiamo alle tante autorità politiche presenti nel cortile dell'abbazia: «Confido che i responsabili sappiano trovare soluzioni a problemi che tanto preoccupano tutti. La Chiesa è sempre accanto a chi è nell'angustia, per sostenere la speranza in un futuro più sereno e incoraggiare il presente».
Poche invece le possibilità che papa Francesco possa essere presente a Montevergine, almeno nel 2023, nell'Anno giubilare. Il segretario di Stato ha ricordato la fitta agenda dei viaggi programmati dal pontefice aggiungendo: «Alla fine però è lui che decide. Non perdiamo la speranza». Sarebbe il primo papa a visitare il santuario irpino.