Morte Dello Russo,
otto colpi contro l'auto

Morte Dello Russo, otto colpi contro l'auto
di Alessandra Montalbetti
Sabato 9 Febbraio 2019, 11:30
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Almeno otto i colpi esplosi contro l'auto di Antonio Dello Russo, due dei quali si sono conficcati nel braccio e nella coscia del 39enne mentre era alla guida.

Ieri pomeriggio, per oltre quattro ore, presso il commissariato di Lauro sono state esaminate le due auto coinvolte nell'incidente rivelatosi mortale per il 39enne di Mercogliano, schiantatosi contro un albero lungo la strada statale 7 bis che collega i comuni di Mugnano del Cardinale ed Avella, la notte tra il 14 e 15 gennaio. Tutte le parti, per la prima volta dopo il decesso del 39enne di Mercogliano, hanno visionato le auto incidentate: l'auto dei militari dell'Arma e la Fiat Bravo guidata da Dello Russo, fotografando i colpi in ingresso riscontrati sulla portiera destra e sul lato posteriore della vettura che aveva forzato il posto di blocco. Avviata dai consulenti - l'ingegnere Alessandro Lima nominato dalla procura di Avellino; l'esperto in balistica forense Martino Farneti e l'avvocato Fabio Tulimiero, nominati dalla famiglia della vittima - anche la comparazione degli urti tra le auto per verificarne la compatibilità.
 
Al momento non sarebbero emersi segni evidenti dello speronamento, ma per stabilirlo con certezza bisognerà attendere l'esito di tutti gli accertamenti richiesti. Infatti il 2 marzo prossimo i consulenti analizzeranno le pistole in dotazione ai carabinieri - iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo - il materiale fotografico repertato dagli inquirenti. I legali dei familiari della vittima, da parte loro, non escludono nessuna ipotesi sulla dinamica dell'incidente. Sempre il 2 marzo verrà stabilito anche quante pistole hanno sparato quella notte, oltre a calcolare la traiettoria e la distanza dei colpi esplosi. Contestualmente l'auto di Antonio Dello Russo, verrà smontata al fine di recuperare i proiettili conficcati nella carrozzeria e nelle parti vuote dell'abitacolo. Accertamenti che mirano a stabilire la dinamica del sinistro e soprattutto la traiettoria dei colpi d'arma da fuoco esplosi dai due carabinieri di turno nel tentativo estremo di fermare la corsa di Antonio Dello Russo, che aveva forzato il posto di blocco dopo poco la mezzanotte del 14 gennaio. Presente all'avvio delle operazioni peritali sulle vetture anche il medico legale Elena Picciocchi, nominata dalla procura avellinese per effettuare l'autopsia sulla salma del 39enne e alla quale il pubblico ministero Paola Galdo ha affidato un ulteriore quesito al fine di chiarire il ruolo avuto dai colpi d'arma da fuoco nella perdita del controllo della vettura guidata dal 39enne di Mercogliano ed eventualmente nella sua morte. Da stabilire dunque «l'incidenza causale» dei colpi d'arma da fuoco sul decesso di Antonio Dello Russo. Il medico legale dovrà inoltre chiarire se i colpi che hanno raggiunto la vittima al gomito e alla gamba destra, hanno contribuito a provocare il sinistro mortale, oltre a dover stabilire con assoluta certezza le cause della morte dell'ex corriere di Mercogliano.

Elementi che i legali della famiglia Dello Russo, l'avvocato Fabio Tulimiero e Francesco Cucinotta, hanno richiesto nella denuncia depositata il 21 gennaio in procura affinché venisse fatta piena luce su quanto accaduto al 39enne. Mentre i due carabinieri, finiti nel registro degli indagati per prassi, con l'accusa di omicidio colposo e difesi dall'avvocato Pompeo Ledonne, hanno preferito non nominare consulenti di parte.
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