Antonio morto in auto, quanti dubbi:
«Subito chiarezza sullo scontro»

Antonio morto in auto, quanti dubbi: «Subito chiarezza sullo scontro»
di Alessandra Montalbetti
Lunedì 21 Gennaio 2019, 10:22 - Ultimo agg. 10:25
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Molte le anomalie e i punti oscuri che non convincono i familiari di Antonio Dello Russo. Da qui la decisione di presentare, oltre all'inchiesta avviata dalla Procura di Avellino ed affidata al sostituto procuratore Lorenza Recano, anche una denuncia presso gli uffici di Piazzale De Marsico affiancati dall'avvocato Fabio Tulimiero. Una iniziativa per far emergere altri spunti investigativi e fare piena luce sul perché siano stati esplosi dei colpi d'arma da fuoco che hanno attinto, al gomito e alla gamba destra, Antonio, così come emerso in maniera ufficiosa dai primi risultati dell'autopsia, prima che la sua vettura si schiantasse violentemente contro un albero.
 
Il legale spiega i motivi che hanno indotto i familiari della vittima a presentare stamattina la denuncia: «la famiglia chiede che sia fatta giustizia. La dinamica del sinistro non è ancora chiara; ci sono troppi dubbi. Ritengo continua l'avvocato Tulimiero sia necessario verificare se si è agito nel rispetto delle regole. Attendiamo i risultati dell'esame autoptico per stabilire quali siano state le cause del decesso, ma ritengo che le indagini debbano spingersi oltre. Dunque depositeremo la denuncia con la quale i familiari metteranno nero su bianco quanto ritenuto anomalo, chiedendo di accertare eventuali condotte commissive e omissive poste in essere dai carabinieri di turno in danno di Antonio». L'accertamento peritale, eseguito venerdì pomeriggio dalla dottoressa Elena Picciocchi e proseguito per oltre 4 ore anche con degli esami strumentali, tra cui una tac sulla salma del 39enne di Mercogliano, al momento non ha stabilito le cause del decesso. Per poterlo fare è necessario che siano completati dapprima tutti gli accertamenti irripetibili, tra cui la perizia balistica, nonché ispezionare la vettura, una Fiat Bravo, sulla quale viaggiava Antonio, intorno all'una, prima di imbattersi nella pattuglia dei carabinieri della compagnia di Baiano e forzare il posto di blocco.

La famiglia dell'ex corriere, che di recente aveva perso il lavoro, oltre a chiedere giustizia vuole comprendere perché nell'arco di nove ore - e durante le quale il figlio era già morto - non siano stati avvisati del decesso di Antonio. Inoltre chiede che venga fatta totale chiarezza su quanto accaduto quella notte e per farlo bisognerà attendere la relazione finale del medico legale che verrà depositata tra novanta giorni. Altri tasselli utili alla ricostruzione dell'accaduto giungeranno, la prossima settimana, quando verrà affidato l'incarico ad un consulente per eseguire gli accertamenti balistici. Analisi che chiariranno inequivocabilmente la traiettoria e l'altezza degli spari esplosi dai due carabinieri in servizio verso l'auto di Antonio Dello Russo che non ha rispettato il posto di blocco impostogli dai carabinieri. Dopo non essersi fermato all'alt ne è scaturito un inseguimento proseguito per alcuni chilometri, fin nei pressi del cimitero di Mugnano del Cardinale dove sarebbe avvenuto l'impatto mortale. L'auto dei militari dopo lo speronamento è finita fuori strada. È a quel punto che i militari, per bloccare la fuga del giovane, hanno impugnato l'arma esplodendo almeno tre colpi. Accertamenti che dovranno stabilire anche se i due militari hanno puntato alle gomme dell'autovettura in fuga e se i due colpi conficcatisi nel corpo di Antonio Dello Russo, siano di rimbalzo.
Bisognerà capire se dopo l'esplosione dei colpi d'arma da fuoco, che hanno attinto il 39enne alla guida della Fiat Bravo, ha perso il controllo della vettura schiantandosi mortalmente contro l'albero. Un impatto così violento da far sbalzare fuori dal vano il motore, ritrovato a diversi metri di distanza dal luogo del sinistro e trasformare la vettura in un groviglio di lamiere.
 
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