Moscati, tornano gli affollamenti:
è allerta Covid al Pronto soccorso

Moscati, tornano gli affollamenti: è allerta Covid al Pronto soccorso
Sabato 20 Febbraio 2021, 08:33 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 11:52
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Emergenza nell'emergenza al pronto soccorso dell'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino. In prima linea sul fronte anticovid, gli operatori del reparto di Emergenza, diretto da Antonino Maffei, sono da giorni sotto sforzo. Infatti, nelle ultime ore sono aumenti gli accessi dei casi sospetti e dei covid conclamati.

Non sono stati ancora raggiunti i numeri che nei mesi scorsi fecero scattare l'allarme, ma la situazione comincia a farsi preoccupante. In questo momento, al Covid Hospital dell'Azienda ospedaliera risultano ricoverati 39 pazienti, 4 dei quali sono intubati in terapia intensiva. Il pronto soccorso continua a soffrire anche e soprattutto per la carenza di organico. Mancano all'appello almeno 7 medici: sono appena 17 i camici bianchi a disposizione di pronto soccorso e Medicina d'urgenza, a fronte dei 24 che è il minimo indicato dalle linee di indirizzo della Regione Campania. Palazzo Santa Lucia, di recente, ha stabilito il fabbisogno di personale nelle Unità operative delle varie aziende ospedaliere e sanitarie regionali. E il pronto soccorso della struttura di Contrada Amoretta, essendo un Dea di secondo livello, dovrebbe avere, come detto, un numero minimo di 24 medici (tra pronto soccorso e medicina d'urgenza). Già in sofferenza, il reparto nelle ultime settimane ha incassato altre 4 defezioni di medici che, assunti con rapporto di lavoro autonomo nell'ambito del piano per il contrasto al nuovo Coronavirus, hanno scelto un'altra destinazione.

Inoltre, il carico assistenziale è tornato a crescere per la concomitanza di una recrudescenza epidemica e del picco dell'influenza stagionale. Per tentare di far fronte a una condizione che potrebbe diventare esplosiva, la direzione strategica di Contrada Amoretta, seppur con netto ritardo, ha attivato una procedura cosiddetta «d'urgenza» per acquisire manifestazioni di interesse utili al conferimento di incarichi, sempre di lavoro autonomo, a laureati in Medicina e chirurgia specializzati in Anestesia e rianimazione e in Medicina e Chirurgia d'Accettazione e d'Urgenza da destinare al pronto soccorso. La manifestazione è stata estesa anche agli iscritti all'ultimo e penultimo anno delle relative scuole di specializzazione nelle stesse discipline indicate per chi ha completato il percorso di formazione. Il bando è scaduto a fine gennaio: è in corso la selezione che nei prossimi giorni dovrebbe portare alle assunzioni.

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Intanto, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Vincenzo Ciampi, interroga l'assessore al ramo sul rinnovo a 36 mesi dei contratti dei precari. «L'uscita della Campania dal commissariamento in sanità - premette l'esponente pentastellato - avrebbe dovuto coincidere con l'inizio di una pianificazione che avesse come obiettivo, tra le priorità, la fine del precariato in un settore dove la continuità lavorativa è sinonimo di garanzia del diritto alla salute». Eppure prosegue Ciampi fino a oggi sebbene siano presenti in quasi tutte le Asl regionali graduatorie aperte per tutti i profili indicati dall'attuale fabbisogno, si procede ancora ad assunzioni a tempo, senza criteri definiti e talvolta in spregio alle linee di indirizzo indicate nel documento di Economia e Finanza regionale che prevede contratti della durata di 36 mesi per il personale sanitario».

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Emblematici in questo senso proprio i casi dell'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino e dell'Asl di Caserta: «Presso le quali - informa il consigliere regionale - non solo verrebbero siglati contratti addirittura della durata di tre mesi ma, come denunciato da alcune sigle sindacali, nella proroga di contratti previsti per operatori del Moscati fino al 30 giugno prossimo viene sottolineata la precisa volontà di non volersi adeguare alle prescrizioni regionali». A fronte delle attuali 44mila e 400 unità di personale attualmente in servizio per soddisfare il fabbisogno regionale dovranno essere assunte altre 12mila unità di personale: «L'auspicio è che si superi l'attuale organizzazione frammentata e che si definisca un criterio che punti all'assorbimento del personale attraverso le graduatorie attualmente aperte, così da superare una volta per tutte la logica del precariato in un settore come la sanità regionale».
 

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