Moscati in tilt: sciopero e Covid in corsia
con 14 pazienti infettati dopo il ricovero

Moscati in tilt: sciopero e Covid in corsia con 14 pazienti infettati dopo il ricovero
Sabato 29 Gennaio 2022, 09:57
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È risultato positivo al Covid-19 un altro paziente, il quattordicesimo in 6 giorni, ricoverato all'Azienda ospedaliera Moscati per altre patologie. Dunque, sembra non trovare soluzione alla continuità la catena del contagio alimentata, da sabato scorso, dalla trasmissione dell'infezione da parte di almeno due operatori sanitari ad altrettanti pazienti ricoverati rispettivamente nelle Unità operative di Ematologia e Medicina interna. Nonostante il bilancio sia preoccupante, la direzione strategica dell'Azienda ospedaliera Moscati non ha aumentato il livello di sorveglianza sanitaria.

I tamponi di controllo ai dipendenti sono ancora effettuati con cadenza bisettimanale (solo nei reparti considerati più a rischio sono effettuati una volta alla settimana).
Alla luce di quanto accaduto e anche in considerazione dell'ampia disponibilità di test antigenici, i vertici del Moscati potrebbero somministrare un tampone ogni giorno lavorativo a tutti i dipendenti in organico.

Circostanza che consentirebbe a tutti di svolgere le proprie mansioni con maggiore sicurezza e soprattutto senza correre il rischio di infettare altri pazienti.

Si aggrava il bilancio del focolaio che si è sviluppato, tra sabato e domenica scorsi, nei reparti di Ematologia e Medicina interna. L'ultimo tampone che ha dato esito positivo è di una persona ricoverata nell'Unità operativa di Medicina interna. Preoccupa anche l'alto numero di operatori sanitari positivi (alcuni di loro, presumibilmente, hanno diffuso l'infezione tra i 14 pazienti ricoverati con test molecolare negativo). Sono oltre 100, molti i reparti in sofferenza per carenza di organico. Ieri la situazione è stata complicata dall'adesione di quasi 40 paramedici allo sciopero indetto a livello nazionale dal Nursind, il sindaco delle professioni infermieristiche. Il segretario territoriale del Nursind, Romina Iannuzzi, e quello aziendale, Michele Rosapane, spiegano: «Gli infermieri, dopo 23 mesi dall'inizio della pandemia, sono esaustie delusi da una classe politica che ancora una volta ci ha voltato le spalle».

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Con la legge di Bilancio 2021 il parlamento ha deciso di non erogare subito l'indennità di specificità infermieristica che il governo Conte aveva invece destinato agli infermieri, vincolandola al rinnovo del contratto: «Le condizioni di lavoro in cui gli infermieri hanno raggiunto il culmine e non sono più tollerabili. Da ormai due anni operiamo incessantemente con ferie sospese e continui spostamenti di personale a causa della conversione di unità operative in reparti covid, tra doppi turni e riposi saltati a causa dei contagi tra gli operatori sanitari».
La Regione Campania, durante la pandemia, ha riservato «il peggior trattamento agli infermieri, soprattutto per il mancato riconoscimento economico e per la mancata proroga a 36 mesi dei contratti dei precari». L'ultima beffa, la decisione di non erogare un'indennità di malattie infettive di appena 5,16 euro a turno agli infermieri. Sulla questione, il consigliere regionale Vincenzo Ciampi (M5S) ha presentato un'interrogazione al governatore De Luca. «Sono stato con gli infermieri che hanno protestato presso gli uffici della Regione chiedendo il riconoscimento delle indennità previste dal contratto per coloro che operano in condizioni di rischio infezione Covid», dice l'esponente pentastellato.
«Si tratta di una battaglia sacrosanta che riguarda gli operatori sanitari impegnati n prima linea in questi mesi di difficile contrasto al Covid nei reparti ospedalieri. La giunta che tenga fede agli impegni presi in conferenza Stato-Regioni corrispondendo a coloro che ne hanno diritto le indennità fino ad oggi maturate».
 

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