«La Novolegno sospenda l'attività»,
è scontro tra i cittadini e il sindaco

«La Novolegno sospenda l'attività», è scontro tra i cittadini e il sindaco
Sabato 16 Febbraio 2019, 12:00
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Una petizione per ottenere la sospensione dell'attività della Novolegno. Parte da un comitato di cittadini di Prata Principato Ultra una battaglia per chiedere il blocco e la riconversione dell'azienda presente nell'area industriale di Arcella di Montefredane. I promotori dell'iniziativa sollecitano attraverso un documento che sarà inviato al Ministro dell'ambiente Sergio Costa, al Prefetto di Avellino, Maria Tirone, al Procuratore Rosario Cantelmo e al comandante dei Noe di Salerno di «intervenire immediatamente per sospendere qualsiasi attività della Novolegno legata alla presenza di fumo, rumore intenso e inquinamento odorigeno, con emissione di decreto di sequestro preventivo per la tutela della pubblica incolumità».

Accuse pesanti, supportate sulla pagina Facebook del gruppo da post e video nei quali la fabbrica viene definita «il mostro».
 
«Nel territorio di Prata evidenziano nel documento redatto in concomitanza con le attività di lavorazione della Novolegno e a seconda della direzione dei venti, le abitazioni e le aree circostanti sono invase da un'intensa e continua puzza di fumo di legno e probabili componenti chimici tra i quali, con buona probabilità, la formaldeide». Una situazione che va avanti da anni e che secondo i promotori della petizione «mette in serio pericolo la salute di soggetti a rischio come bambini, anziani e donne in gravidanza».

«L'impianto è categorico il documento predisposto è ormai da considerare assolutamente incompatibile con il contesto ambientale nel quale è inserito. Dai pochi controlli effettuati e pubblicati fino ad oggi, si registrano continui superamenti dei valori soglia di polveri sottili ed emissioni di inquinanti pericolosi per la salute».

Si configurerebbe, dunque, l'ipotesi di reato non solo di «inquinamento ambientale» ma, addirittura, di «disastro ambientale».

Il comitato che ha avviato questa battaglia non sembra considerare in alcun modo la questione occupazionale che deriverebbe dall'eventuale blocco delle attività della Novolegno, fabbrica all'interno della quale sono occupati oltre cento addetti. Un aspetto da non sottovalutare, anche se secondario rispetto alla necessità di tutelare la salute delle comunità della zona che sarebbe messa a rischio dalle attività della Novolegno. L'iniziativa ha scatenato una discussione soprattutto per l'impeto dell'intervento di questo gruppo di cittadini, che si scaglia in maniera violenta contro la fabbrica presente nell'area industriale di Arcella di Montefredane e ne chiede la sospensione dell'attività fino ad un'eventuale riconversione.

Chiamato in causa, il sindaco di Montefredane Valentino Tropeano replica a muso duro rispetto ad una serie di accuse che vengono mosse. «Le gravissime affermazioni riportate nella denuncia evidenzia - mettono quanto meno in discussione il mio operato e degli organi che hanno la responsabilità di vigilare, controllare e segnalare eventuali problematiche per la pubblica e la privata incolumità. La situazione ambientale della zona è costantemente monitorata: di frequente si riuniscono tavoli tecnici, l'ultimo si è tenuto nei giorni scorsi in Prefettura, a cui partecipano tutte le componenti interessate per valutare i dati registrati e le azioni da mettere in campo. Ogni autorizzazione viene concessa nel rispetto rigoroso di tutte le normative di legge». La vicenda è destinata ulteriormente a far discutere. Tropeano prova a sollecitare unità di intenti, pur non evitando qualche ulteriore stoccata.

«Tutti chiosa - dovremmo contribuire a migliorare la situazione e la vivibilità della valle del Sabato, a cominciare da chi spara nel mucchio sperando di colpire qualcosa, senza valutare la possibilità che i danni provocati potrebbero essere ben più gravi dei pochi benefici che se ne ricaverebbero».
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