Nuova società dei rifiuti, il sindaco tira dritto: «Domani i particolari»

Il sindaco dà l'addio all'azienda provinciale

Nuova società dei rifiuti, il sindaco tira dritto: «Domani i particolari»
di Flavio Coppola
Mercoledì 9 Novembre 2022, 09:17 - Ultimo agg. 21:48
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Il Comune di Avellino ha già chiesto al settore Patrimonio «una dettagliata istruttoria finalizzata all'individuazione del modello gestionale più adeguato allo svolgimento del servizio» dei rifiuti. Cioè una consulenza interna e tecnica per la creazione della nuova azienda competente in città su raccolta e spazzamento. Che nascerà sotto l'egida di Piazza del Popolo.

Lo si evince dalla delibera con cui la giunta ha richiesto ufficialmente all'Ato Rifiuti la costituzione del Comune di Avellino in un sub ambito distrettuale, che farà da sé nell'individuazione del gestore. Festa non intende tornare indietro anzi ricorda che la legge regionale 14, che contempla questa operazione, esiste dal 26 maggio del 2016. E che «l'Ente d'ambito, a tutt'oggi, non ha ancora provveduto all'affidamento del servizio».

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La norma viene rimarcato consente ai Comuni costituiti in sub ambito distrettuale «l'individuazione del gestore del proprio territorio». Adesso, il Comune di Avellino ritiene di «dove assumere determinazioni necessarie ed opportune per farlo in tempi rapidi, per assicurare l'efficientamento del servizio, sia sotto il profilo dell'erogazione delle migliori prestazioni, che del contenimento e della razionalizzazione della spesa». Privato, misto, pubblico? Quale sarà il modello? Il dibattito si preannuncia molto caldo.

L'ipotesi fatta dai sindacati, che già si sono detti contrari, è quella di una gara per un modello misto. Ma Festa svelerà le sue carte dopo aver sentito il Patrimonio e i settori Personale e Ciclo dei rifiuti domani in conferenza stampa. E' quanto trapela da Piazza del Popolo. Il sindaco, insomma, vuole spiegare bene quello che ha in mente. Perchè la materia è delicatissima. Dal punto di vista politico, ormai, il percorso appare tracciato. E segnerebbe l'uscita del Comune dalla società provinciale «IrpiniAmbiente», la cui gestione, in città, appare caratterizzata da luci e ombre. Bene, anzi benissimo, la raccolta differenziata, da anni ormai sopra il 70 per cento, dopo la buona intuizione dell'eliminazione dei cassonetti per strada; male, invece, il livello di pulizia generale delle strade, persino al centro, e le mini discariche che sorgono soprattutto in periferia. Festa tira dritto e sembra correre. L'opposizione, e segnatamente il capogruppo del Pd, Ettore Iacovacci, frena e sente puzza di bruciato. Dietro l'operazione del sindaco ci sarebbero questo l'assunto logiche politiche e di gestione di spazi di potere-.

«Mi sembra tutto molto strano. dice Iacovacci - Non appena è cambiata la presidenza della Provincia, il sindaco di Avellino ha mutato la sua strategia e le sue idee sul tema dei rifiuti. Ora Festa getta le basi per una nuova società, sotto l'egida del Comune, non so per quale motivo e per garantire chi. Come è avvenuto altre volte incalza c'è forse qualcosa dietro che ci sfugge». E' pur vero che l'amministrazione fa ciò che la norma prevede esplicitamente. «Il Comune ha diritto di giocare la sua partita riprende il capogruppo del Pd - ma non capisco perché lo si faccia solo oggi. E' cambiato qualcosa nel servizio? C'è stato un incremento dei prezzi? Per quanto ne so, si lavora per creare una sorta di attività di risanamento e razionalizzazione della società «IrpiniAmbiente», proprio per andare incontro agli utenti. Mi sembra strano che rispetto a tutto questo Festa non sia d'accordo». Su una cosa, per Iacovacci, non ci sono dubbi: «Il Comune dovrebbe prendersi i dipendenti della società provinciale, come è logico che sia. E glieli darà «IrpiniAmbiente», non li sceglierà di certo il sindaco, magari in base a convenienze elettorali. Perché la chiosa è velenosa - ricordo a me stesso che, quando ha vinto le elezioni, Piazza Libertà era invasa da camion di «IrpiniAmbiente». Qualcuno ci spieghi perché». Le preoccupazioni della minoranza, insomma, si sommano a quelle delle forze sociali, che però non hanno nulla di politico. I sindacati temono che il superamento di fatto della provincializzazione, nata dopo l'emergenza rifiuti dei primi anni del 2000, indebolisca complessivamente il sistema. In città e in Irpinia.
 

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