Omicidio Tornatore in Campania,
spuntano i viaggi della morte

Omicidio Tornatore in Campania, spuntano i viaggi della morte
di Alessandra Montalbetti
Giovedì 15 Novembre 2018, 11:28
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Omicidio Tornatore, acquisite come prove nuove intercettazioni. A richiederlo il pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Napoli, Simona Rossi, che nel corso dell'udienza di ieri ha chiesto ed ottenuto dal giudice Luigi Buono l'acquisizione di oltre cento pagine di intercettazioni su Gerardo Iannone, Roberto Guarnaccia e Rocco Ravallese (indagati per concorso in omicidio nell'inchiesta bis sull'omicidio Tornatore).

Intercettazioni inerenti ad un altro processo per usura ed estorsione effettuate dal nucleo investigativo dei Carabinieri agli ordini del capitano Quintino Russo. Nel corso dell'udienza di ieri, svoltasi dinanzi alla Corte di Assise del tribunale di Avellino, sono stati ricostruiti gli accertamenti effettuati dai carabinieri del comando provinciale di Avellino, in particolare è emerso che la Mini Cooper, guidata dall'imputato Pasquale Rainone (accusato di distruzione di cadavere e difeso dall'avvocato Marino Capone) si è allontanata dalla discarica dove è stato trovato il corpo carbonizzato di Michele Tornatore «per poi rallentare in una curva, dove è stata rinvenuta la scatola nera della Nissan Almera». A riferirlo l'appuntato scelto del nucleo investigativo provinciale di Avellino, Agostino Savino, che si è occupato dell'attività di intercettazione per far luce sull'omicidio del 64enne di Contrada, ammazzato con un colpo di pistola alla testa e poi bruciato in una Nissan Almera, rinvenuta in una zona montuosa di Contrada il 7 aprile del 2017. «Dopo, la Mini Cooper si è fermata a casa di Vietri e dopo mezz'ora a casa di Gerardo Iannone». Inoltre è emerso che la Nissan Almera (guidata ad avviso degli inquirenti dall'imputato Francesco Vietri accusato di omicidio e distruzione di cadavere e difeso dagli avvocati Anna Caserta e Italo Benigni) e la Mini Cooper, dal deposito di Vietri, hanno percorso strade differenti per poi incontrarsi in località Serre.

Savino ha ricostruito tutti gli spostamenti del gps della Nissan Almera. La vettura, presa a noleggio dalla vittima prima di morire, la mattina del 4 aprile sarebbe stata parcheggiata nei pressi di un deposito in uso all'imputato Vietri, per poi essere spostata tre volte per pochi metri, prima dell'ultimo viaggio verso la discarica e le fiamme. Inoltre è emerso che dopo le 23 Rainone è stato contattato telefonicamente da Roberto Guarnaccia, indagato insieme a Rocco Ravallese, difeso dagli avvocati Alberico Villani e Raffaele Tecce. Ravallese, così come raccontato dalla compagna di Tornatore, era uno dei creditori. Dall'analisi dei tabulati telefonici è emerso, così come ricostruito da Savino, che nelle settimane prima della morte di Tornatore, Ravallese chiamava quotidianamente la vittima, eccezion fatta la domenica, quando Tornatore tornava in carcere in regime di semilibertà.
Si torna in aula il 5 dicembre prossimo per ascoltare altri testi della pubblica accusa.
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