Omicidio Zaccaria, il dossier
​del perito sulla colluttazione

Omicidio Zaccaria, il dossier del perito sulla colluttazione
di Gianluca Galasso
Sabato 24 Novembre 2018, 11:35
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Il film, l'esplosione di rabbia, la colluttazione. È successo tutto in poco tempo. Poi l'omicidio di Claudio Zaccaria e il ferimento di Ylenia Fabrizio.

L'accusato di tanta ferocia, il trentaduenne Gianmarco Gimmelli, è in fin di vita. I risultati degli accertamenti medico legali sul suo corpo saranno resi noto ai magistrati nella giornata di lunedì. Dopodomani, il perito Lamberto Pianese depositerà presso gli uffici della Procura la relazione sull'esame compiuto per verificare la natura delle ferite. Lo stesso professionista l'altra settimana, ha effettuato l'autopsia sul corpo di Zaccaria. I tagli sul volto e sulle mani della vittima hanno dimostrato che il ventiquattrenne di Mercogliano ha tentato di difendersi con tutte le sue forze prima della coltellata fatale alla gola che non gli ha lasciato scampo.

La relazione di Pianese sulle ferite riportate da Gimmelli costituiscono un altro dato importante per le indagini. Un punto fermo per le investigazioni coordinate dai sostituti Paola Galdo e Vincenzo Toscano. Gli approfondimenti sono stati eseguiti lo scorso mercoledì. Nella giornata di lunedì la Procura potrebbe affidare l'incarico a Pianese anche per effettuare l'esame medico legale per verificare le ferite della diciottenne attinta al collo da tre fendenti. Le condizioni fisiche di Ylenia sono in miglioramento. Ma è ancora provata per il dramma che ha dovuto vivere. Ha bisogno di un'assistenza psicologica per superare questa fase delicata. Resta critico, invece, il quadro clinico di Gimmelli. Alle lesioni riportate in seguito all'impatto al suolo, s'è aggiunto un aneurisma cerebrale che ha ulteriormente compromesso la situazione. Il cuore forte sta tenendo in vita il trentaduenne di Monteforte Irpino, nonostante le complicanze che si sono presentate negli ultimi dieci giorni, in pratica da quando è ricoverato presso il reparto di Rianimazione dell'ospedale Moscati di Avellino.

Altri elementi preziosi al prosieguo dell'attività investigativa potrebbero giungere la prossima settimana dall'analisi dei telefoni e dei computer sequestrati all'interno dell'appartamento di Calata Santa Lucia alle Fornelle. L'esperto incaricato dagli inquirenti ha passato al setaccio i dispositivi. Messaggi, whatsapp, email, materiale scaricato potrebbero indirizzare le indagini verso il movente. Quella del debito è una delle piste maggiormente accreditate in questa fase. La droga è l'altro elemento certo sul quale ruotano le attività della Squadra Mobile della Questura di Avellino. In quella casa è stato fatto uso di sostanze stupefacenti. Forse cocaina e Mdma. Rinvenuta e sequestrata anche una bottiglia modificata per essere utilizzata per fumare droga.

Gli agenti, sotto il coordinamento della Procura, stanno ascoltando una serie di persone. Soprattutto giovani che sono stati in contatto con i tre ragazzi nelle ore e nei giorni immediatamente precedenti alla tragedia del 15 novembre. Testimonianze che servono a ricostruire anche il rapporto che intercorreva tra Claudio Zaccaria e Gianmarco Gimmelli. Un puzzle non facile da comporre per arrivare alla verità. Appena le condizioni psicologiche di Ylenia miglioreranno, la ragazza sarà sentita nuovamente dagli inquirenti che procedono senza soste alla ricerca della verità. Per capire quale scintilla il 15 novembre scorso ha fatto esplodere tanta rabbia in quell'abitazione del centro storico della città, facendo scrivere una delle pagine più nere della cronaca avellinese che difficilmente la comunità dimenticherà.
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