Omicidio Zeppetelli, Moscatiello
finisce agli arresti domiciliari

Omicidio Zeppetelli, Moscatiello finisce agli arresti domiciliari
di Gianni Colucci
Mercoledì 30 Marzo 2022, 09:16
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Va ai domiciliari fuori regione Giuseppe Moscatiello, il 22enne di Cervinara che è accusato di aver partecipato all'agguato a Nicola Zeppetelli, il barista di 40 anni freddato a colpi di pistola da Alessio Maglione di 27 anni. Vanno avanti gli accertamenti sull'omicidio del 19 febbraio scorso in contrada Ioffredo.

Erano le 16,30 quando con una calibro 22 fu ucciso l'esercente, padre di una bimba di pochi anni.

Il tribunale del Riesame di Napoli ha accolto la richiesta dell'avvocato di Moscatiello, Luigi Petrillo. Per il giovane disposto il soggiorno fuori regione tuttavia.

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Si aggiungono nuovi elementi sui momenti precedenti all'omicidio. Moscatiello era andato dal parrucchiere mezz'ora prima dell'agguato e solo quando è arrivato davanti alla villa comunale di Cervinara, dove aveva appuntamento con Maglione. Quindi i due erano arrivati nella frazione avrebbero avuto una serrata discussione con Zeppetelli. Al termine della rissa l'esplosione di sei colpi di pistola per mano di Maglione.

Una testimone ha descritto in larga massima la scena, anche se ha spiegato che tra lei e i due c'era la macchina con cui erano arrivati a Ioffredo. Emerge anche il particolare che Moscatiello che aveva guidato la macchina dal centro del paese fino al circolo ricreativo, nella fuga non fosse più lui al volante verso il nascondiglio di Arienzo dove i due sono stati rintracciati dai carabinieri. Per l'omicida era già caduta l'aggravante mafiosa, la vicenda si sta ricollocando in una dimensione diversa. Sono tuttavia confermati alcuni elementi investigativi, come il litigio avvenuto tra Maglione e il fratello di Zeppetelli una settimana prima. E quel litigio potrebbe essere stato l'elemento scatenante di una vendetta decisa dal giovane. Alla spedizione punitiva dunque Moscatiello partecipa in via incidentale? Su questa ipotesi i carabinieri stanno facendo ulteriori approfondimenti, e dipenderà da questi elementi il destino del giovane.

Il fratello del barista aveva un rapporto diretto con il clan Pagnozzi e in passato era stato in forte familiarità con il boss Orazio De Paola che venne freddato a San Martino Valle Caudina nel settembre 2020.
E ancora la vicenda di Maglione fa assumere una dimensione più ampia al fatto di sangue.

Maglione, figlio di una donna separata dal marito, ha assistito al suo omicidio da parte del convivente, il boss Michele Rivetti. L'episodio avvenne nell'agosto del 2011. Rivetti, poi condannato a trenta anni, le sparò per gelosia. Elisa Affinita, aveva 40 anni, era madre di quattro figli, quando fu uccisa mentre tornava dal tabacchificio. All'epoca Alessio aveva 20 anni. Giuseppe Moscatiello è noto alle forze dell'ordine perché lo scorso anno, nel corso di una rissa accoltellò al fianco sinistro un suo coetaneo ad Airola. Nell'occasione anche un altro ragazzo di Cervinara rimase ferito al volto. Fu denunciato in stato di libertà per lesioni personali e porto abusivo di arma da taglio.

La villetta di Arienzo in provincia di Caserta dove sono stati rintracciati nel pomeriggio di domenica 20 febbraio dagli uomini del Nucleo investigativo dei carabinieri di Avellino guidati dal maggiore Pietro Laghezza, è nella disponibilità di un conoscente del patrigno di Maglione, Michele Rivetti, già capozona del clan Massaro. Il perché dell'omicidio Zeppetelli secondo la Dda era tutto nei rapporti tra clan Massaro e clan Pagnozzi, successivi approfondimenti fanno propendere per gli sviluppi inattesi di una lite sullo strascico del precedente alterco tra il fratello di Zeppetelli e Moscatiello.

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