Operai Isochimica, impegno Pallini:
«Pensioni in decreto semplificazioni»

Operai Isochimica, impegno Pallini: «Pensioni in decreto semplificazioni»
di Rossella Fierro
Domenica 6 Gennaio 2019, 14:30
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«Il mio impegno per mandare in pensione tutti gli ex operai Isochimica è massimo. Tenterò di modificare la vecchia normativa nel Decreto Semplificazioni, e, qualora questa strada dovesse fallire, investirò della questione il Ministro Di Maio».

Maria Pallini rassicura gli ex scoibentatori di Borgo Ferrovia. La deputata del Movimento Cinque Stelle, invitata dai lavoratori ad un'assemblea poco partecipata a causa delle condizioni climatiche, snocciola le difficoltà che oggi, nonostante diversi interventi normativi, l'ultimo a sua firma nella Manovra del popolo appena licenziata dalle Camere, vede ancora 40 ex dipendenti di Elio Graziano tagliati fuori da qualsiasi possibilità di godere di una pensione anticipata. Si tratta di coloro che dopo il fallimento della fabbrica killer non hanno trovato nuovi impieghi proprio a causa di una condizione di salute irrimediabilmente compromessa dal lavoro svolto per conto di Ferrovie dello Stato a contatto con l'amianto. «Il problema reale è che nel tempo si sono succedute leggi su leggi che non hanno portato ad una soluzione definitiva e globale alla questione amianto. È fondamentale individuare un punto di partenza che porti alla definizione del problema, altrimenti si continuerà ad andare avanti in modo sbagliato. Il nostro obiettivo - assicura- è diritti uguali per tutti».
 
Due le strade da percorrere adesso. La prima riguarda il Decreto Semplificazioni che di qui a breve dovrebbe arrivare prima all'attenzione del Senato, poi della Camera. «Proveremo a riformulare l'articolo della legge di stabilità 2015 con cui è stato istituito il fondo pluriennale per accompagnare in pensione i lavoratori che risultano affetti da patologie asbesto correlate. Tenteremo di abrogare il comma che istituisce paletti discriminatori, apportando migliorie in grado di dare a tutti i lavoratori l'opportunità di andare in prepensionamento», prosegue la parlamentare pentastellata. L'emendamento a cui si sta lavorando punta a riformulare l'ormai celeberrimo comma 276 che istituisce il fondo per gli operai che hanno lavorato amianto in aziende poi dismesse e che oggi risultano malati proprio a causa di quelle attività, e ad abrogare le disposizioni del decreto ministeriale attuativo del 2016 applicando il principio di non disparità tra ex lavoratori amianto, concordando con la sentenza del Tar, a cui si erano appellati alcuni scoibentatori di Salerno, che stabiliva la ripartizione del fondo a prescindere dallo stato di disoccupazione e dal perfezionamento dei requisiti pensionistici e contributivi previsti dalla normativa vigente.

La richiesta degli ex operai esclusi dal diritto al prepensionamento è, in sostanza, quella di mettere al centro dei prossimi interventi la malattia professionale come unico e fondamentale requisito per poter godere con un po' di tranquillità e tempo per curarsi, gli ultimi anni di una vita compromessa dalla più grande bonifica di amianto mai effettuata in Italia, quella delle carrozze ferroviarie arrivate a Borgo Ferrovia. Proprio gli operai però, consci delle difficoltà incontrate ormai da anni, chiedono alla Pallini di prevedere anche un piano B, cioè un atto di indirizzo ministeriale che blindi i prepensionamenti da eventuali interventi burocratici che, come accaduto in passato, possono tradire lo spirito stesso della legge. «Qualora le nostre richieste non dovessero rientrare nel Decreto Semplificazioni - assicura la deputata- investirò della questione direttamente il Ministro Di Maio affinché si trovi una soluzione definitiva per tutti gli operai Isochimica e per i tanti lavoratori italiani che hanno inalato amianto. Il mio impegno su una vicenda che riguarda la vita stessa delle persone è e sarà sempre a 360 gradi. Già con la Legge di Bilancio siamo riusciti a mandare in pensione altri venti operai, ora bisogna assicurare questo diritto a tutti».
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