Operai Isochimica, c'è la svolta:
ok alle pensioni nel decreto crescita

Operai Isochimica, c'è la svolta: ok alle pensioni nel decreto crescita
di Rossella Fierro
Mercoledì 12 Giugno 2019, 14:00
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Nel Decreto Crescita la soluzione per mandare in prepensionamento gli ultimi trenta ex operai Isochimica.

La parola fine sarà scritta prima alla Camera poi al Senato, ma un primo importante punto fermo è stato messo ieri dalle Commissioni Finanze e Bilancio che, riunite in sede congiunta, hanno dichiarato ammissibile l'emendamento al decretone che prevede il riconoscimento della pensione di inabilità ai lavoratori affetti da patologie correlate all'esposizione all'amianto. Una proposta che pone come unico discrimine un'anzianità contributiva di almeno cinque anni. Ad attendere con ansia il via libero definitivo della minimanovra sono proprio gli ex scoibentatori di Borgo Ferrovia che, solo pochi giorni fa, in occasione della deposizione della targa in memoria dei ventisette colleghi uccisi dall'amianto, avevano incalzato la capogruppo M5S in Commissione Lavoro Maria Pallini.
 
Una svolta importante, secondo il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia che sottolinea come l'emendamento sia stato messo a punto direttamente dal Governo Conte e che potrebbe «risolvere la questione e dare riconoscimento della pensione di inabilità ai soggetti che hanno contratto malattie professionali a causa dell'esposizione all'amianto».

Per l'esponente del Governo dunque con il Decreto Crescita «la parola fine all'incresciosa vicenda dei lavoratori dell'ex azienda di Pianodardine, dunque, potrebbe essere scritta a breve. Questa volta, dopo un lungo lavoro fatto con il Ministero del Lavoro, abbiamo un testo che è qualcosa di più di una speranza».

L'emendamento riconosce la pensione di inabilità in favore dei soggetti che hanno maturato un'anzianità contributiva pari almeno a cinque anni nell'intera vita lavorativa, ancorché non si trovino nell'assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Sono compresi nelle categorie tutelate operai ed ex operai che, in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro, è appunto il caso dell'Isochimica, sono transitati in una gestione di previdenza diversa da quella dell'Inps e, per effetto della ricongiunzione contributiva, non possono far valere la contribuzione dell'assicurazione generale obbligatoria. Il provvedimento inoltre garantisce la medesima tutela previdenziale anche a coloro che sono titolari del sussidio per l'accompagnamento alla pensione che entro l'anno 2020 opteranno per la titolarità della pensione di inabilità.

Soddisfatta anche la parlamentare Maria Pallini che si è fatta promotrice dell'intervento governativo, soprattutto dopo la minaccia di proteste estreme da parte di alcuni degli ex operai interessati che si erano detti pronti allo sciopero della fame. «Ho lavorato tanto in queste settimane per consentire l'inserimento nel Decreto Crescita di un emendamento che riguarda la pensione di inabilità per i lavoratori ammalati da patologie asbesto-correlate di origini professionali», commenta la parlamentare Cinque Stelle. Pallini rimarca l'importanza della collaborazione del presidente della Camera Roberto Fico e della presidente della Commissione Finanze Carla Ruocco «che ringrazio entrambi per la sensibilità dimostrata, a far superare all'articolo da me proposto al Governo lo scoglio dell'ammissibilità nella congiunta Finanze-Bilancio che sta vagliando il provvedimento. Dopo il voto in Commissione, il decreto arriverà in aula alla Camera e, successivamente, al Senato per l'approvazione definitiva».

La deputata avellinese rivendica l'impegno profuso sulla vicenda Isochimica: «Sin dal mio ingresso in Parlamento mi sono spesa tanto per la risoluzione di una vertenza che si trascina da anni ormai. E il mio pensiero va soprattutto agli ex lavoratori dell'Isochimica che da tempo chiedono che sia messa la parola fine sulla loro situazione. Questa potrebbe essere la volta buona, visto che non solo, in sinergia con i Ministeri competenti, siamo riusciti a rintracciare le risorse a copertura dell'emendamento ma abbiamo costruito una convergenza delle forze politiche su questo tema. È stato un lungo lavoro che, tuttavia, mi riempie di soddisfazione perché rappresenta una vera e propria svolta nel caso drammatico della fabbrica dei veleni di Borgo Ferrovia».
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