Sospesi i primi cinque medici no vax. I camici bianchi, che si vedranno azzerare lo stipendio fino al prossimo 31 dicembre, fino all'altro giorno lavoravano negli ospedali o negli ambulatori dell'Asl di Avellino. Tra loro potrebbe esserci anche qualche medico di base.
Gli irriducibili del vaccino contro il Covid-19 non hanno, dunque, ottemperato a quello che per gli operatori sanitari è un obbligo di legge. I provvedimenti disciplinari sono stati assunti nella giornata di ieri dalla direzione strategica dell'Asl di Avellino che, seppure con netto ritardo e dopo una verifica durata quasi un mese, ha adottato l'atto di accertamento del decreto legge 44 del 2021, convertito con modificazioni dalla legge 76 del 2021, che determina, appunto, «la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2». Nelle prossime ore, potrebbero scattare ulteriori sospensioni (o ricollocazioni in altra mansione). Infatti, sono 50 i medici e i paramedici in servizio negli ospedali della provincia di Avellino finiti sotto la lente della commissione istituita ad hoc da via Degli Imbimbo: 18 nei presidi di competenza dell'Asl (5 sospesi) e 32 al Moscati (che appena riceverà la comunicazione dall'Asl provvederà in proprio a emettere i provvedimenti disciplinari).
Cominciano a scorrere i titoli di coda su una telenovela durata settimane, alimentata dall'assordante silenzio del management dell'azienda sanitaria che fino all'ultimo ha tenuto nascosti i dati sulle verifiche e di conseguenza non ha comunicato i provvedimenti assunti. Concedendo, probabilmente, una maxi proroga ai dipendenti no vax nel tentativo di portarli al centro vaccinale e scongiurarne la sospensione dall'attività che in alcune strutture potrebbe provocare una paralisi considerate le lacune di organico. Tra domenica e lunedì scorsi, una decina di operatori in servizo al Moscati sono tornati sui loro passi facendo la prima dose di vaccino. In bilico, al netto delle 5 sospensioni e dei 10 vaccinati, restano 35 posizioni.
Intanto continua a rilento in Irpinia, con poco più di 50 terze dosi somministrate, il nuovo piano vaccinale che, in prima battuta, mira a consolidare lo scudo anti Covid dei cittadini immunodepressi.
Al via, a seguito dell'adesione di 112 persone non deambulanti, anche le vaccinazioni domiciliari. Inoltre, nell'ambito dell'iniziativa «Scuola Sicura» i camper della salute faranno tappa presso le scuole della provincia al fine di completare la vaccinazione di studenti, genitori e personale scolastico, fondamentale per far proseguire serenamente le lezioni. Ieri ad Avellino in via De Concilij, nell'area antistante il Liceo Mancini ci sono state poche somministrazioni. Oggi appuntamento ad Ariano Irpino nel piazzale dell'Iis De Gruttola.
Lunedì, nelle sedi territoriali, l'Asl di Avellino ha fatto 614 dosi di vaccino. Così suddivise: 25 a Monteforte Irpino, 18 a di Mirabella Eclano, 19 a Sant'Angelo dei Lombardi, 11 a Montemarano, 101 ad Avellino, 47 a Montoro, 66 a Solofra, 81 ad Ariano Irpino, 29 a Vallata, 45 ad Atripalda, 12 a Cervinara, 12 a Montefalcione, 24 a Grottaminarda, 12 a Mercogliano, 11 ad Altavilla Irpina, 29 a Mugnano del Cardinale, 6 a Montella, 9 a Bisaccia, 18 a Lioni, 6 negli studi medici, 3 in carcere, 18 a bordo dei camper e 12 domiciliari.