Ospedale di Solofra, ecco l'atto aziendale:
tre reparti trasferiti da Avellino

Ospedale di Solofra, ecco l'atto aziendale: tre reparti trasferiti da Avellino
di Antonello Piatì
Domenica 27 Giugno 2021, 14:00
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Tre reparti trasferiti da Avellino a Solofra, un polo specialistico, una Day Surgery, qualche letto in più di lungodegenza e l'attivazione della Terapia intensiva.

Questo è quanto l'atto aziendale adottato dall'Azienda ospedaliera Moscati (in attesa di ok da parte della Regione) offre in cambio della soppressione del pronto soccorso e dei reparti di Odontoiatria, Ostetricia e Pediatria del plesso Landolfi di Solofra. Nulla di nuovo rispetto a quanto indicato nella delibera 201 della giunta regionale che all'indomani della sua pubblicazione, il 19 maggio scorso, ha fatto scattare la protesta condotta dal sindaco della cittadina conciaria, Michele Vignola, e sostenuta da tanti rappresentanti istituzionali irpini (a vario livello), da alcuni sindacati, dalle associazioni e dalla popolazione del comprensorio.

L'atto aziendale, trasmesso venerdì mattina a Vignola dal manager del Moscati Pizzuti, rispetta, sì, l'ultima deliberazione regionale ma stravolge, invece, il decreto 29 del 2018 con il quale la Regione sanciva l'annessione del Landolfi all'Azienda Moscati.

Innanzitutto, il plesso solofrano, rispetto a quanto previsto dal decreto di annessione, perde 45 posti letto, passando dai 133 programmati nel 2018 agli 88 attuali. Come detto, l'offerta assistenziale è rimodulata al ribasso con la soppressione dei reparti di Odontoiatria e Stomatologia (4 posti letto), Ostetricia e Ginecologia (15 posti letto) e Pediatria (10 posti letto). C'è poi la soppressione del pronto soccorso, che sarà sostituito da un Punto di primo intervento.

Da Avellino a Solofra, invece passano la Medicina generale a indirizzo epatologico (già Unità fegato) con 18 posti letto; la Ginecologia sociale (4 posti letto) e la Fisiopatologia della riproduzione (4 posti letto). Questi ultimi due reparti costituiranno un polo specialistico per la riproduzione medicalmente assistita. Altro polo specialistico, nuovo di zecca, è quello della Medicina del lavoro con 2 posti letto (questo, sì, previsto dal decreto 29). Inoltre, spazio alla Riabilitazione nelle sue 4 linee di attività, ovvero motoria, cardiologica, neurologica e respiratoria con 26 posti letto; alla lungodegenza con 18 posti letto; alla Dermatologia e Dermochirurgia con 4 posti letto; alla Terapia intensiva con 4 posti letto; a un Day Surgery con 6 posti letto.

Inoltre, il Landolfi mantiene la Dialisi, il laboratorio analisi e la Radiologia senza posti letto e resta attivo il Servizio psichiatrico (con 18 posti letto), in gestione, però, all'Asl di Avellino (non incluso nel conteggio degli attuali 88 posti letto né nei 133 previsti dal decreto 29).

«Non delude le attese l'Atto aziendale del Moscati: siamo terrorizzati dall'aver perso altri 45 posti rispetto a quelli programmati nel 2018», commenta Vincenzo Ciampi, consigliere regionale del M5s. Che, non senza sarcasmo, aggiunge: «Ci consola che sia stato introdotta la Medicina del lavoro con ben 2 posti letto. Ed è interessante la Fisiopatologia della riproduzione quasi a compensare la cancellazione di Ginecologia. Ecco che cosa ci resta delle ultime dissennate campagne elettorali prima per distruggere il Landolfi a favore di Sant'Angelo dei Lombardi e Ariano Irpino, poi per cancellare l'ipotesi di rilancio attraverso l'annessione al Moscati. Insomma, il metodo De Luca è sempre lo stesso: promettere reparti, primariati e prebende varie, in occasione di ogni campagna elettorale, e poi disattenderle».

Di tutt'altro parere, l'altro consigliere regionale irpino Maurizio Petracca (Pd). Intervistato da Itv, dice: «Capisco le difficoltà dei cittadini della Valle dell'Irno, ma a loro dobbiamo spiegare come stanno le cose. Alle istituzioni spetta questo compito. E io osserva Petracca davvero non capisco qual è il problema: la questione, è evidente, è stata posta male dal livello istituzionale locale. In quanto, non siamo di fronte alla chiusura di un plesso ospedaliero, ma bensì al suo potenziamento». Per quanto riguarda la soppressione del pronto soccorso: «Ci sono di dati del 2019 che dicono che dei 20mila accessi in quello di Solofra, l'87 per cento sono in codice bianco. Ed è inutile ricordare che Solofra dista pochi chilometri da Avellino». Infine sull'incontro in programma mercoledì prossimo al Ministero della Salute, quando il sindaco di Solofra Michele Vignola incontrerà il ministro Roberto Speranza: «Torneranno da Roma con un nulla di fatto: il Ministero non ha competenze in merito, ma è la Regione che decide». E a quanto pare ha già deciso. «Entro la fine del mese ha detto l'altro giorno il governatore Vincenzo De Luca - approviamo il nuovo atto aziendale con le nuove destinazioni che abbiamo deciso. Per quanto riguarda l'ospedale Landolfi proseguiamo tranquillamente con i nostri investimenti». 

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