Ospedale «Landolfi», l'ira
del primario su Pizzuti

Ospedale «Landolfi», l'ira del primario su Pizzuti
di Antonello Plati
Giovedì 6 Agosto 2020, 10:56
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L'ospedale Landolfi è di nuovo nel caos: il responsabile del reparto di Ortopedia, Antonio La Verde, punta i piedi sul cronoprogramma dei lavori di riqualificazione e scrive al direttore generale dell'Azienda ospedaliera Moscati Renato Pizzuti per annunciare che non parteciperà né offrirà collaborazione a un progetto che «di fatto rappresenta la soppressione dell'Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia». Dunque, nemmeno il tempo di proporre una soluzione agli atavici problemi del plesso e placare, almeno in parte, la protesta della popolazione con il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che ha annunciato un finanziamento da oltre 11 milioni di euro che già sono sollevate le prime, pesanti, perplessità. «La soluzione trovata e non concordata non vedrà la mia partecipazione e collaborazione alla sua realizzazione», scrive La Verde nella missiva indirizzata anche al direttore sanitario Rosario Lanzetta, al direttore medico di presidio Vincenzo Castaldo e alla direttrice di presidio Rita Perrotta. Il reparto, secondo il responsabile, sarebbe intaccato «nella sua autonomia e nella sua capacità di esprimere pienamente la sua operatività».

Perché? Cosa non va nel cronoprogramma dei lavori presentato a fine luglio da Pizzuti e leggermente modificato l'altro giorno in Regione in presenza del governatore? «È evidente sottolinea La Verde - che 8 posti letto in due stanze (che è quanto previsto per consentirne la ristrutturazione, ndr) contrastano con le disposizioni del dovuto distanziamento disposte dalla prevenzione del contagio Covid-19 e in prospettiva di una ipotetica recrudescenza dell'infezione non è utile la soppressione di 4 posti letto e quindi la riduzione complessiva della capacità dell'accoglienza di questo ospedale destinato a essere Covid-Free». Ma il medico non si limita a criticare la scelte dell'Azienda (che dall'ottobre 2018 è subentrata all'Asl di Avellino nella gestione del Landolfi). Propone una soluzione alternativa e «immediatamente operativa» che prevede l'uso della «Pediatria che non è operativa e le cui stanze di degenza sono vuote con il nido che può essere accolto in Ostetricia dove ci sono spazi idonei». Così facendo «l'Ortopedia, in via transitoria, solo per il tempo necessario ai lavori di ristrutturazione conserverebbe tutte le sue attività negli spazi della Pediatria».

Nonostante la netta presa di posizione, La Verde si dice «disposto a dialogare per la ricerca della soluzione migliore», ma prima ricorda qualche dato significativo: «Dal primo giugno al 31 luglio, Ortopedia ha effettuato 250 prestazioni ambulatoriali e 127 interventi chirurgici. Inoltre, il reparto ha accolto 150 pazienti ricoverati in assenza di attività di pronto soccorso. Con una proiezione annuale di 1500 prestazioni ambulatoriali, di circa 750 interventi chirurgici e circa 900 ricoveri. Risultati conclude La Verde superiori a quelli del 2019 quando l'Unità operativa aveva 7 medici e non gli attuali 5». Dunque, appaiono più che giustificati i timori. E adesso un'altra grana per la direzione strategica proprio quando sembrava tutto fatto dopo aver affrontato in maniera definitiva, nel vertice di Palazzo Santa Lucia, il piano di rilancio per l'ospedale della cittadina conciaria destinatario di 11,5 milioni di euro. La struttura aveva detto il governatore «deve continuare a servire il bacino di utenza della Valle dell'Irno, ma affinché ciò si realizzi è improcrastinabile la sua messa in sicurezza».
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