Ospedale Solofra, De Luca tira dritto:
«Andiamo avanti tranquillamente»

Ospedale Solofra, De Luca tira dritto: «Andiamo avanti tranquillamente»
di Antonello Plati
Sabato 26 Giugno 2021, 12:00
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«Così come ci siamo impegnati a fare. Così come faremo». Più chiaro di così, il presidente della Regione Vincenzo De Luca non poteva essere. Nessuno spiraglio, semmai se ne fosse intravisto qualcuno, per rimettere in discussione la soppressione del pronto soccorso dell'ospedale Landolfi di Solofra. Il diktat non lascia scampo: «Entro giugno approviamo il nuovo atto aziendale con le nuove destinazioni che abbiamo deciso». Si va avanti, allora, senza esitazione sulla strada tracciata dalla delibera 201 approvata dalla giunta regionale il 19 maggio.

La manifestazione di protesta, giovedì a Solofra con quasi 2mila persone e tanti rappresentanti istituzionali scesi in strada sfidando pure un caldo africano, non scalfisce, anzi nemmeno sfiora, i pensieri del governatore. «Per quanto riguarda l'ospedale Landolfi dice nel corso della consueta diretta Facebook del venerdì proseguiamo tranquillamente con i nostri investimenti». Scadendo bene le sillabe - «tran-quil-la-men-te» - senza mai citare chi si oppone alle sue scelte, De Luca lascia intendere di non essere per nulla turbato da quanto successo l'altro pomeriggio nella cittadina conciaria. Ricorda che lui ci ha messo i soldi e che l'ospedale deve essere riqualificato, ma non fa nessun cenno alla soppressione del pronto soccorso.

Né risponde alla domanda che il sindaco di Solofra Vignola ha posto: «Perché in provincia di Avellino devono esserci solo 3 pronto soccorso (Avellino, Ariano Irpino, Sant'Angelo dei Lombardi, ndr) anche se il piano ospedaliero ne prevede 4?». Così è deciso. E non si torna indietro. Via, quindi, con l'elenco degli investimenti previsti (che sono gli stessi che da più di un anno ricordano sia De Luca sia il manager dell'Azienda Moscati Renato Pizzuti, ma che non vedono mai la luce): «Partono a metà luglio i lavori, 2 milioni e 600mila euro, per gli impianti antincendio che servono per tutto l'ospedale; parte a luglio la gara per i lavori sulla facciata (la cui impalcatura è stata installata a dicembre 2018, pagando per il noleggio alla ditta di ponteggi 5mila euro al mese, ndr) e a settembre parte la gara per quasi 8 milioni di euro per gli interventi strutturali nell'ospedale Landolfi. Così come ci siamo impegnati a fare. Così come faremo», scandisce di nuovo ogni sillaba il governatore. Poi, agitando nervosamente entrambe le mani, aggiunge: «Aldilà». Lasciando, questa volta, intendere: aldilà di chi c'era l'altro giorno a Solofra. Quindi continua: «Per i 4 posti di terapia intensiva sono già partiti i lavori da 15 giorni». E chiude, definitamente, la pratica: «Non aggiungo altro. Entro giugno approviamo il nuovo aziendale con le nuove destinazioni che abbiamo deciso».

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Tra gli assenti eccellenti alla manifestazione di via Melito, le organizzazioni sindacali confederali, le sigle di categoria e il Nursind. Con una nota unitaria, Cgil, Cisl e Uil di Avellino spiegano: «Da tempo chiediamo a tutta la politica di aprire un tavolo generale sulla sanità. Per noi serve una visione complessiva sul tema. Noi non vediamo questo in risposta alle legittime richieste della popolazione: questo vale per la Regione, ma anche per tutti i sindaci sia del coordinamento Asl sia dei piani di zona». Entrando nel merito dell'assenza: «Nella protesta politica, legittima, di popolo non vediamo una visione generale per il nostro servizio sanitario provinciale. Tutti insieme Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria abbiamo ribadito la necessità di usare le risorse previste già nel decreto Rilancio di maggio scorso, per sistemare le strutture e rafforzare il personale: senza avere nessuna risposta da parte di chi era presente alla manifestazione. Quindi la loro, legittima, posizione di amministratori ci sembra molto particolare e funzionale anche ad altro. Siamo coscienti della difficile posizione assunta ma francamente vittime e carnefici non possono stare insieme». Romina Iannuzzi, segretario territoriale del Nursind: «Pur ritenendo in linea generale condivisibili le proteste, consideriamo opportuno nonché più costruttivo inquadrare l'accaduto diversamente. A indignare di più dovrebbe essere l'esistenza di doppioni di unità operative a pochi chilometri di distanza, per giunta facenti parte della stessa Azienda Moscati, a discapito di altre unità operative ugualmente importanti e necessarie a fornire un servizio veramente completo alla cittadinanza. A cosa serve un pronto soccorso quando ad esempio arriva un infarto e non vi è una emodinamica che lo trattii?».

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