Palazzina da 16 case abusiva
e in riva al fiume: blitz a via Tedesco

Palazzina da 16 case abusiva e in riva al fiume: blitz a via Tedesco
di Gianni Colucci
Mercoledì 28 Luglio 2021, 09:57 - Ultimo agg. 17:51
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Il cantiere per la realizzazione di 16 appartamenti procedeva speditamente. Ad inizio anno c'era soltanto una porzione di rudere fatiscente, poi l'abbattimento e in pochi mesi è stato realizzato un muro di contenimento e lo scavo per le fondazioni. C'era da realizzare un'opera da 3 milioni di euro. Due le imprese impegnate, ma - secondo quanto accertato dai carabinieri - al cantiere in pieno fervore corrispondeva soltanto una misera comunicazione di inizio attività al Comune, buona per una veranda o poco più.

Scatta il sequestro di un cantiere in via Francesco Tedesco in città, nei pressi del cimitero e a poca distanza dal tracciato dell'antico acquedotto romano.

Gli amministratori di una società avellinese specializzata in compravendita di immobili in via e Dante che risulta committente e un'impresa di costruzioni di Montefusco che stava realizzando l'edificio, hanno ricevuto lo stop della procura che ha provveduto a denunciare a piede libero tre persone, committenti e tecnico progettista dell'opera.

I reati contestati sono le violazioni in concorso tra di loro del testo unico in materia edilizia.

Le opere erano in via realizzazione in un'area dove vi era un vincolo di inedificabilità. Troppo vicina al torrente Fenestrelle, ad una distanza sotto i 150 metri richiesti dalla legge. In particolare sarebbe stato necessario un nulla osta sanitario e uno paesaggistico.

A far scattare l'indagine dei Carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Avellino diretti dal colonnello Fernando Sileo, è stata la realizzazione di un imponente muro di contenimento, anche questo realizzato in assenza di autorizzazioni edilizie e sismiche.

Troppo ampio il muraglione per fare da contenimento ad un edificio simile a quello preesistente.

Nel corso degli accertamenti, i carabinieri hanno constatato che il cantiere era già avanzato e si stava realizzando uno scavo per le fondazioni.

In parte i getti di cemento erano stati già eseguii. Un'area di 2000 metri quadrati dove in origine c'era un noccioleto, erano stati destinati a cantiere. 

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L'obbiettivo era realizzare un edificio di grandi dimensioni che avrebbe compreso sedici appartamenti. Almeno tre milioni il valore delle opere.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri non vi era stata che una semplice comunicazione di inizio lavori asseverata al comune di Avellino.

Presentata la Cila, erano iniziati i lavori di abbattimento dell'immobile che si trovava in origine nell'appezzamento di terreno, che è prospiciente all'acquedotto dell'Arin che da Serino porta l'acqua a Napoli.

Il muraglione di contenimento si trovava invece in un'area classificata dai carabinieri come agricola, ed attigua al grande cantiere in fase di realizzazione.

In sostanza c'era una sommatoria di violazioni che non potevano essere ignorate. Quella ambientale per la presenza del torrente Fenestrelle a meno di 150 metri (la costruzione è divisa dal parco Fenestrelle soltanto da una stecca di case e dalla viabilità ordinaria), e per la carenza di autorizzazioni per la realizzazione del muro.

Saranno le persone denunciate attraverso i loro legali a difendersi nelle sedi competenti, portando la documentazione tecnica e amministrativa a sostegno, ma ai carabinieri risulta che presso il Comune di Avellino settore urbanistica la committenza non abbia che presentato una Cila, una comunicazione che è ben diversa dalla documentazione che giustifica, con la conseguente documentazione autorizzativa di tipo ambientale e sanitario, la realizzazione di un edificio delle dimensioni del progetto.

Al momento non ci sono tecnici comunali coinvolti nella vicenda, le indagini sono ancora in corso in relazione alla gravità delle violazioni ambientali che sono state riscontrate.

Ovviamente i sigilli all'area impediscono che le opere murarie possano essere eseguite e già ieri il cantiere risultava deserto, ogni attività era stata sospesa. 

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