Palazzo Caracciolo, il nodo del vice Giordano e Giaquinto sul filo di lana

Palazzo Caracciolo, il nodo del vice Giordano e Giaquinto sul filo di lana
di Alessandro Calabrese
Sabato 18 Giugno 2022, 08:28
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Ormai assestatosi nel suo insediamento bis Rizieri Buonopane, a Palazzo Caracciolo, tra i consiglieri provinciali, ma anche negli ambienti politici del Pd, cresce l'attesa per l'ufficializzazione del vicepresidente della Provincia di Avellino. Fino a qualche giorno fa, in base alle dichiarazioni del vertice di piazza Libertà, che non ha mai escluso esplicitamente nessuno, c'erano soprattutto i riferimenti dei comuni più grandi in seno al parlamentino dell'ente. Dunque, Laura Cervinaro per Ariano, Francesco Mazzariello per Atripalda, oltre all'ex reggente, il sindaco di Monteforte Irpino, Costantino Giordano, e il sindaco quello di Montoro, Girolamo Giaquinto, ormai in una posizione isolata dopo l'appoggio a Buonopane rispetto alla lista, Proposta civica per l'Irpinia, nella quale è stato eletto nel dicembre scorso.


In un recente passaggio informale, però, la fascia azzurra pare aver orientato le sue attenzioni verso una rosa dei nomi ristretta ai soli primi cittadini. Un'opzione che, a questo punto, proporrebbe una scelta tra Giordano e Giaquinto. La situazione, però, è molto delicata e la tensione rispetto a certi scenari palpabile. Lo stesso sindaco di Montella sa che non può commettere errori di valutazione se vuole evitare crisi amministrative alla ripartenza del mandato. Se da una parte, infatti, c'è la fascia tricolore montefortese, nominato vice a sorpresa prima della decadenza temporanea, un incarico che ha tolto le castagne dal fuoco durante il periodo della sua reggenza, prima a seguito della sentenza del Tar di ripetizione parziale del voto, e poi dopo quella del Consiglio di Stato che non ha prorogato la sospensiva all'esecutività dello stesso provvedimento, dall'altra, con quella montorese, c'è sicuramente uno dei maggiori artefici dell'elezione di Buonopane, che ha portato la sua maggioranza consiliare ad invertire le preferenze espresse alla prima tornata. Dodici consiglieri per un indice di ponderazione pari a 205. Se effettivamente tutti hanno rispettato la nuova indicazione si tratta di 2.460 voti, determinanti per la vittoria finale. Anche il primo, però, oltre ad indire le elezioni affinché la platea degli amministratori-elettori fosse quasi la stessa del 18 dicembre, si è speso in una campagna elettorale molto intensa che, a conti fatti, ha consentito di recuperare al primo inquilino di Palazzo Caracciolo a Sperone e guadagnare altri voti a Monteforte e non solo.
Molto vicino al consigliere regionale Maurizio Petracca, Giordano, probabilmente non immaginava che il suo ruolo potesse essere nuovamente in discussione. E, invece, deve fare i conti con una nomina avvenuta per molti versi in una contingenza emergenziale che sconta la necessità di un vaglio più approfondito, rispetto ad un incarico che ora dovrà essere calibrato per una fase ordinaria. Per quanto concerne Giaquinto, invece, già eletto nel consiglio direttivo dell'Unione delle province della Campania grazie a Buonopane, puntare alla vicepresidenza può essere tanto una rivincita quanto una mossa sbagliata. Lui che doveva essere il candidato alla presidenza dell'asse Alaia-D'Agostino-Festa potrebbe sollecitare la nomina e, così, passare completamente tra i banchi della maggioranza. Ma sarebbe un do ut des smaccatamente palese anche per politici navigati come quelli della partita.
Sebbene non lo confermi, per il presidente della Provincia si tratta di una brutta gatta da pelare.

Effettuati già alcuni incontri, ad inizio settimana dovrebbe riprendere il confronto sulla questione vice e deleghe da assegnare. Intanto, per cominciare è stato pubblicato il decreto con la composizione delle due commissioni. In quella dell'area Tecnica ci sono Giaquinto, Luigi D'Angelis, Mazzariello, Fausto Picone, Diego Guerriero e Franco Di Cecilia. Mentre quella dell'area Amministrativa è composta da Cervinaro, Caterina Lengua, Giordano, Domenico Biancardi, Marino Sarno e Pino Graziano. Lunedì la scelta dei rispettivi presidenti.

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