«Parco del vino», è allarme
le piante a rischio sono 38

«Parco del vino», è allarme le piante a rischio sono 38
Domenica 5 Giugno 2022, 12:22
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Gli alberi attenzionati dalla Provincia sono addirittura 38. Quasi il doppio dei 20 per i quali «Legambiente», su Il Mattino, ha lanciato un vibrante allarme abbattimento.
Il parco dell'Università del Vino è in pericolo e Palazzo Caracciolo ne è al corrente. Ma le precarie condizioni del polmone che circonda l'edificio del corso di Enologia sarebbero ancora da valutare definitivamente. Il verdetto non è scritto e la Provincia non è rimasta con le mani in mano. Ad ottobre scorso si apprende dall'ente di Piazza Libertà è stato commissionato uno studio su 38 piante di alto fusto, sia dal lato di via Ammaturo che da quello di viale Italia. I risultati sono attesi ad horas e diranno se le piante, affette dalla cocciniglia secondo Legambiente, anche sulla base delle eloquenti immagini possono essere curate o vanno abbattute.

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Il responso, dunque, è affidato alla relazione dell'agronomo Antonio Gaetano Napolitano. Come già avvenuto per Piazza Kennedy, dove le cure del Comune hanno funzionato, anche la Provincia, dunque, apre: il 9 giugno, i funzionari di Piazza Libertà si vedranno con gli ambientalisti di Legambiente e con l'agronomo Ferdinando Zaccaria, lo stesso che propose l'endoterapia anche per il parco avellinese intitolato ad Antonio Di Nunno. Il rischio, però, c'è tutto ed è maggiore di quello segnalato dagli ambientalisti. Avellino non può permettersi di perdere altre piante di alto fusto e sul punto ora si fa sentire anche il preside dell'Istituto agrario De Sanctis, Pietro Caterini.

Del resto, gli alberi quasi centenari che rischiano di essere abbattuti sorgono proprio sui suoli dell'antico istituto avellinese. «Devo ammettere è la premessa del dirigente scolastico che io finora non sono stato interpellato dalla Provincia. Immagino che stiano facendo le loro valutazioni, ma a mio avviso non ci sono dubbi. Se le piante sono davvero malate, propongo di incaricare un agronomo, anche dell'Agrario, per vedere se c'è la possibilità di curarle. Dobbiamo salvare gli alberi, con tutti i tentativi possibili, perché hanno un grande valore, ed evitare assolutamente che cadano».

Caterini si dice «dispiaciuto» della notizia e intenzionato a mettere a disposizione il know how della storica scuola irpina per dare una mano. Nel frattempo, proprio l'Agrario, ma dal lato dei Cappuccini, dove ha sede la presidenza, è impegnato in un progetto ambizioso di riscoperta del patrimonio verde dell'istituto. Caterini ha candidato il parco storico ai fondi 2 milioni di euro previsti su questa linea dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il polmone verde della scuola potrebbe diventare fruibile ai cittadini, tutti i giorni. «Parliamo di una vasta area in cui sorgono alberi secolari, piantati per ricordare il sacrificio degli studenti della scuola caduti durante la prima guerra mondiale spiega il dirigente scolastico immersi in uno spazio verde circondato dai filari dei vigneti. Abbiamo candidato la scuola - continua - all'interno di un progetto che tende a valorizzare l'intero insieme, anche i pendii e le scarpate lungo i vigneti». Il progetto è suggestivo: «Ci sarà poi la possibilità di recuperare un fabbricato in muratura posto al centro del parco - riprende il dirigente scolastico - da adibire a centro di ristori e degustazione per i visitatori. Il parco sarà aperto anche all'esterno, con la possibilità di avere guide che spiegheranno come è organizzato, percorsi pedonali illuminati, e zone di sosta dove apprendere la storia dell'istituto».
Dunque, da una parte si prova a riscoprire il verde che c'è, e dall'altra si rischia di perderne ampie e splendide porzioni. Nella città con il patrimonio arboreo ridimensionato dai tagli e dalle manutenzioni assenti o selvagge, e dello smog che supera ogni anno i livelli di guardia, entrambe le sfide vanno combattute e vinte.
 

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