Parco dell'Autostazione di Avellino:
Buondonno apre ai privati

Parco dell'Autostazione di Avellino: Buondonno apre ai privati
Venerdì 9 Settembre 2022, 08:38 - Ultimo agg. 18:33
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«L'area dell'Autostazione può ancora diventare il centro direzionale della città. Ma tocca ai privati redigere il Piano urbanistico attuativo e presentarlo al Comune». L'amministrazione di Piazza del Popolo non ha accantonato il progetto centrale del Puc vigente, firmato da Gregotti e Cagnardi. L'assessore al ramo, Emma Buondonno, ritiene che quel piano di sviluppo sia ancora valido per Avellino. E l'Autostazione, ormai pronta all'esercizio, non può che rappresentarne l'inevitabile acceleratore. Il ragionamento riparte proprio da qui: «L'apertura dell'Autostazione, prevista dal manager Air, Acconcia, per il primo di ottobre - ricorda l'assessore all'Urbanistica - sarà un fattore determinante e di impulso per la realizzazione del centro degli affari della città, nell'area Ni01, che poi è il cuore del Piano di Cagnardi e prima ancora di Petrignani. Per noi, finché non si fa l'adeguamento del Puc, resta confermata la scelta di generare in quel luogo il nuovo centro degli affari e del terziario. Ma è in capo ai privati - ribadisce - la presentazione della proposta». 

L'amministrazione apre ai costruttori, dunque, e chiede proposte concrete.

Nel terminal centrale di Avellino, del resto, ci saranno nuove attività commerciali ed uffici che aggregheranno utenti e servizi. Ci sono poi le torri già realizzate e quelle ulteriori contemplate dal Puc, nel quale la previsione non è mai stata accantonata potrebbe sorgere la cittadella giudiziaria di Avellino. Non da ultimo, c'è il progetto del Parco verde sull'asse del Rio San Francesco, in capo al pubblico, e perimetrato proprio dagli edifici previsti. Se ieri quella previsione era superata e quasi utopistica, oggi torna assolutamente attuale e attuabile. Nel merito, il vecchio progetto riguardava un'area di 28.000 metri quadrati, a ridosso dell'Autostazione e tra via Tagliamento e Rione Aversa. Con gli edifici che non avrebbero potuto superare i 13 piani.

La posizione di Buondonno ora sembra stridere con la visione fissata nelle sue stesse linee guida per l'adeguamento del Puc, approvate in giunta 2 anni fa, e incentrate sul consumo di suolo zero. L'assessore, però, distingue: «È vero che si tratterebbe di interventi legati alla visione di una città che vuole crescere e svilupparsi anche con interventi di architettura. E, in un'ottica di transizione ecologica e digitale, forse, l'insieme delle previsioni del Puc potrebbero sembrare anche superate. Ma io credo che vadano ripensate più nelle parti delle strade che si inerpicano sulle colline. Qui, invece, non conviene eliminare il nocciolo centrale della pianificazione vigente».

Insomma, si può fare. Se la maggior parte delle quote appartiene ai privati, il Comune resta comunque titolare del 20 per cento del totale, e sarebbe chiamato ad aggregarsi, magari proprio per realizzare l'edilizia giudiziaria. Mentre negli ultimi due anni, stante l'immobilismo dell'intero progetto, ha provato senza successo a mettere in vendita quei suoli, al costo di 6 milioni di euro. Forse, la necessità di ripensare al vecchio progetto, nasce anche da questo. L'assessore all'Urbanistica apre: «Sarebbe lo stesso schema che si fece per Napoli col suo centro direzionale».

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Nel frattempo, i servizi che orbiteranno intorno al terminal - 18.000 viaggiatori al giorno e 400 corse, secondo le previsioni dell'Air - rappresentano giù un forte elemento di aggregazione. Così come il parcheggio interrato da 220 posti. A pochi passi dal percorso della Metropolitana leggera, che dovrebbe entrare in funzione ad ottobre, quasi in contemporanea con l'Autostazione. Prende forma, dunque, la città futura. Ma non subito. Nel frattempo, Comune e Air sono impegnati proprio nella redazione del piano di esercizio del trasporto pubblico alla luce dell'entrata sulla scena del nuovo terminale della filovia. Da subito, bisognerà sistemare i bus che non potranno fermarsi nell'Autostazione. E verranno utilizzate proprio le aree esterne al termina, da via Pini a via Fariello. Senza contare che la vendita dei diritti edificatori del Comune sulla Ni01 resta confermata nel nuovo piano delle alienazioni patrimoniali, approvato a luglio insieme al Bilancio di previsione.

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