Pd, la direzione conferma Cipriano
candidato al Comune di Avellino

Pd, la direzione conferma Cipriano candidato al Comune di Avellino
di Luigi Basile
Mercoledì 24 Aprile 2019, 11:17 - Ultimo agg. 25 Aprile, 07:39
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Via libera della direzione provinciale del Pd alla linea«Cipriano», alias quella della segreteria guidata da Giuseppe Di Guglielmo, e alle liste elettorali di Avellino e degli altri 45 Comuni al voto.

Alla riunione erano assenti i rappresentanti della componente di Gianluca Festa. Hanno, invece, partecipato gli esponenti dell'area franceschiniana, che pur non potendo votare, perché non fanno parte degli organismi, hanno espresso il proprio sostegno politico all'operazione. A via Tagliamento, dunque, nei fatti prende forma una nuova maggioranza interna.

«È stato un percorso difficile ha affermato Di Guglielmo nella sua relazione - dal quale non abbiamo escluso nessuno. Siamo sempre stati disponibili al confronto, ma dall'altra parte abbiamo trovato un muro. Ad un certo punto, però, arriva il momento delle scelte, delle quali ci assumiamo pienamente la responsabilità. Siamo sicuri, comunque, che questo sarà l'inizio del rilancio del Pd. La nostra ambizione è incidere nei processi di governo della capoluogo, con un progetto credibile».

La presidente del consiglio regionale, Rosetta D'Amelio, ha manifestato il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dall'esecutivo del partito: «La sintesi raggiunta ad Avellino è stata la migliore possibile per la città. Il fatto che il candidato sindaco, Luca Cipriano, non sia un iscritto al Pd è un falso problema. Non è affatto la prima volta che puntiamo su energie esterne. È successo anche alle Europee. Così si cerca di allargare il campo. Va considerato un valore aggiunto».

E sulla composizione delle liste elettorali: «Stiamo lavorando a liste rinnovate, che però siano in grado di valorizzare anche le esperienze. Nel programma dobbiamo dare priorità al tema della legalità. La trasparenza amministrativa è fondamentale».

Una questione sulla quale si è soffermato anche l'ex senatore Enzo De Luca: «Alle prossime elezioni si gioca una partita importante e delicata per Avellino. Ci sono poteri forti che vogliono mettere le mani sulla città ed è nostro compito impedirlo. Il Comune è un'istituzione, non un'impresa».
Non è mancato poi un appello agli indecisi: «Mi aspetto che ci sia una risposta concreta da parte di tutti quelli che si riconoscono nel Pd. L'appartenenza ad un partito si dimostra soprattutto in questi momenti. Fino all'ultimo la porta non sarà chiusa per nessuno».

L'ex parlamentare ha quindi indicato quelle che dovrebbero essere le prospettive del Pd irpino: «La direzione di oggi rappresenta uno spartiacque nella stabilizzazione del partito».

Il componente della direzione nazionale, Toni Ricciardi, dal canto suo ha evidenziato il contesto complicato nel quale ci si è mossi, con un chiaro riferimento alla situazione interna ai Popolari: «Siamo stati vittime di scosse che ci arrivano dai terremoti altrui. Ci portiamo il carico anche di queste situazioni. Ma voglio precisare che il simbolo del Pd non è mai stato in discussione».

Il membro della direzione regionale ed ex segretario provinciale, Carmine De Blasio, ha provato a fare chiarezza sulle divisioni e sugli scontri registrati tra le diverse componenti democratiche: «Non ci sono due Pd alle prossime elezioni. Il partito è là dove c'è il simbolo, come ha sostenuto Annunziata. In questa fase di trattative, comunque, siamo riusciti a ritagliarci un ruolo, aprendo alle associazioni e alla società civile. Non ci potranno dire che abbiamo calato le scelte dall'alto».

Il sindaco di Solofra, Michele Vignola, dal canto suo, ha replicato a chi da ultimo il deputato sannita Umberto Del Basso De Caro - chiedeva che il candidato sindaco venisse scelto attraverso una consultazione pubblica o tra gli iscritti al Pd: «La proposta delle primarie è una provocazione. La verità è che non c'erano le condizioni perché avessero il timbro della regolarità». E a chi vorrebbe trasformare le amministrative in una battaglia per il controllo del partito ha poi risposto: «Non saranno i risultati delle urne a determinare gli equilibri interni. Dopo le elezioni sarà opportuno rimodulare gli organismi, tenendo conto delle novità concrete che in questi mesi si sono registrate».
L'ex capogruppo di Piazza del Popolo, Ida Grella, ha messo il dito nella piaga: «Il Pd sta faticosamente avviando un percorso nuovo, ma sono ancora molte le contraddizioni. Il rischio è che vengano giustificati anche gli atteggiamenti che danneggiano il partito. Il rispetto delle regole deve valere per tutti».

Durante la discussione, da più parti (D'Amelio, Vignola, Grella), sono giunte dure critiche nei confronti dei consiglieri provinciali democratici che hanno accettato le deleghe assegnate dal presidente della Provincia, Biancardi, senza nessun confronto con il partito. Un episodio considerato grave anche a causa della vicinanza politica alla Lega del numero uno di Palazzo Caracciolo.
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