Piano di Zona, fallisce il salvataggio
​ in extremis. Per Festa è uno smacco

Piano di Zona, fallisce il salvataggio in extremis. Per Festa è uno smacco
di Flavio Coppola
Martedì 28 Settembre 2021, 09:46
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Quattro sindaci con Avellino, undici contro. Smacco al capoluogo e il commissariamento del Piano di Zona A4 torna ad un passo. Finisce in un nulla di fatto, l'ennesimo, l'assemblea dei 16 primi cittadini dell'ambito della discordia. Il presidente, il sindaco di Capriglia, Nunziante Picariello, l'aveva convocata per centrare, all'ultimo secondo, l'obiettivo di salvare l'Azienda A4 delle politiche sociali, approvando finalmente gli adempimenti richiesti dalla Regione: programmazione 2019, regolamenti, e possibilmente pure la nomina dei due membri mancanti del Consiglio di amministrazione. Un'apertura evidente verso il Consiglio di amministrazione presieduto dal sindaco di Avellino, Gianluca Festa.

Quest'ultimo, a inizio settembre, aveva inviato in Regione una documentazione che il settore Politiche sociali aveva ritenuto incompleta, con l'ultimatum di 5 giorni per integrare tutto in assemblea. Ma al posto del possibile salvataggio in extremis, con tanto di armistizio tra i sindaci, è stata registrata una debacle. Al fianco del capoluogo che si è intestato la durissima battaglia con la Regione solo 4 sindaci: Altavilla, Tufo, Grottolella e Petruro. Proprio gli stessi che, nelle precedenti 4 riunioni, avevano fatto saltare il numero legale quando si era trattato di votare i membri del Cda mancanti. E allora ecco la nemesi, con la diserzione in massa dell'altro blocco (11 comuni) e il naufragio del tentativo di salvataggio dell'Azienda. Segnale chiaro, anzi chiarissimo: meglio il commissariamento che la gestione Festacentrica delle politiche sociali.

Lapidario il commento del presidente Picariello: «Il mio dovere era convocare l'assemblea e l'ho fatto».

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E a testimonianza del caos che regna in tra i sindaci, ecco l'ultima: il primo cittadino di Tufo, Nunzio Donnarumma, ha pensato di poter convocare una nuova assemblea per mercoledì e giovedì prossimi. Al posto del presidente. Procedura inedita, per Picariello è assolutamente illegittima. E annuncia «un'imminente diffida». Durissimo il giudizio del sindaco di Torrioni, designata per uno dei due posti mancanti nel Cda: «Qui chi si è isolato dal primo momento, ed ha agito sempre da solo, è stato il sindaco di Avellino. Ha dichiarato che era tutto risolto rispetto al possibile commissariamento. Se è così, non vedo quale sia il problema. Ma forse il problema c'è - affonda - ed è stato lui a non valutare bene il da farsi». La posizione di Oliviero ricalca quella degli assenti: «Io non condivido la sua linea. -prosegue - Si sarebbe potuto e dovuto fare tanto nei tempi giusti, ma lui ha giocato con le persone e con gli altri Comuni. Ora sentenzia questi sono i risultati. Il settore è immobile e a pagarne sarà la collettività. Quando ne prenderemo coscienza, forse, il settore potrà funzionare».

La frittata ormai sembra fatta. Ma, dall'altra parte, il sindaco di Altavilla, Mario Vanni, accusa i sindaci assenti di essere stati orchestrati dalla politica. Cioè dalla Regione. «Io non mi sono mai fatto avanti per un posto nel Cda. - premette - E penso ai servizi sociali. Ma, da un po' di tempo a questa parte, si percepisce chiara l'ingerenza della politica. E questo sta paralizzando tutto. Evidentemente, la loro strategia è delegare ad altri un compito che spetta a noi. Se vogliono questo, siamo sulla buona strada». Nelle altre 4 occasioni precedenti, però, anche Vanni era stato tra quelli che avevano fatto cadere l'assemblea, dunque bloccandola: «Noi provavamo - spiega - a portare avanti un ragionamento di continuità col passato per le nomine nel Consiglio di amministrazione del Consorzio, in cui ci sono sempre stati la Valle Caudina e la Valle del Sabato. Ma questo schema è saltato per logiche politiche». Poi apre: «A questo punto, siamo pronti a ragionare purchè si riparta». Il punto è che il tempo almeno quello dato dalla Regione è scaduto. L'iter di commissariamento si sarebbe dovuto chiudere entro 40 giorni dal 20 luglio (quando la giunta regionale lo deliberò) e ci siamo abbondantemente. I 5 giorni ulteriori dati dagli uffici, poi, erano partiti il 22 settembre. Commissariamento o meno solo lunedì scorso Palazzo Santa Lucia aveva fatto sapere di voler graziare l'Ambito di Avellino il dato è eloquente. I sindaci sono in guerra e la fiducia nei confronti del presidente del Consorzio A4, Gianluca Festa, non esiste più. L'Azienda pubblica è un pachiderma, ormai indietro su tutto.

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