Piano di Zona, i sindaci trattano
per evitare il commissariamento

Piano di Zona, i sindaci trattano per evitare il commissariamento
Martedì 19 Aprile 2022, 07:21 - Ultimo agg. 15:51
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Politiche sociali all'ultimissima chiamata. Costituire il Consiglio di amministrazione o decretare il proprio fallimento e consegnarsi al commissariamento regionale. Non esistono altre strade per sbloccare i servizi fermi (quasi tutti) nell'ambito A4 con Avellino capofila (più Altavilla, Capriglia, Cervinara, Chianche, Grottolella, Montefredane, Petruro, Pietrastornina, Prata Principato Ultra, Pratola Serra, Roccabascerana, Rotondi, San Martino Valle Caudina, Torrioni e Tufo) ed evitare che, a strettissimo giro, scadano pure i contratti degli ultimi assistenti sociali e la paralisi sia completa. Appurato che, né l'ipotesi di uno scioglimento dell'Azienda, proposto dal sindaco di Avellino Gianluca Festa, né la votazione di un sub ambito che metta il capoluogo da una parte e gli altri 15 comuni dall'altra, messa all'ordine del giorno dell'ultima assemblea dal presidente dell'assise, il primo cittadino di Capriglia, Nunziante Picariello, sono giuridicamente percorribili, le sedici inadempienti fasce tricolore hanno fissato a domani mattina alle 9 l'assemblea della vita. 

Quella, cioè, in cui - per la quarta o la quinta volta - il Piano di Zona A4 dovrà riprovare a nominare i componenti del suo organo direttivo. Senza un Consiglio di amministrazione in carica e capace di deliberare, infatti, non è possibile approvare il Bilancio consuntivo. Dunque, non si può impegnare la spesa dei fondi che la Regione ha approvato dopo un lungo braccio di ferro con Avellino e riassumere (con una gara o se, possibile, con l'ennesima proroga) i dipendenti dell'Ufficio di Piano, il cui contratto è scaduto da oltre un mese, cioè lo scorso 15 marzo.
L'imperativo categorico, dunque, è mettere da parte le storiche divisioni. Ma è più facile a dirsi che a farsi. La giornata odierna è l'ultima a disposizione dei sindaci per concordare una strategica che li porti in assemblea con un'intesa. Il Cda è attualmente composto da soli 2 membri, il sindaco Gianluca Festa, che è anche il presidente dell'Azienda consortile, e l'ex dirigente del Comune di Cervinara, Anna Marro.

Inevitabilmente, al netto del fatto che la presidenza spetta comunque al capoluogo, che da solo rappresenta in termini di abitanti oltre la metà dell'ambito, si andrà ad un azzeramento di tutti gli altri posti a disposizione. Proposta, questa, caldeggiata tra gli altri dal sindaco di Montefredane, Ciro Aquino.

Considerato che ormai gli equilibri dei mesi scorsi sono saltati, lo schema potrebbe essere del tutto nuovo. Se stavolta non ci saranno divisioni, si ragionerà per rappresentanza territoriale. Tre dei quattro posti restanti dovrebbero andare automaticamente ad un sindaco della Valle del Sabato, ad uno della fascia del Partenio, e ad un esponente della Valle Caudina. Con una tregua armata tra petracchiani e festiani per individuare l'ultimo nome. Nei mesi scorsi erano state avanzate legittimamente le candidature dei sindaci Del Grosso e Oliviero, di Roccabascerana e Torrioni, ma a questo punto potrebbero risultare bruciate. Chiaramente, un posto andrebbe a Cervinara, che già l'aveva con Marro, e lo stesso potrebbe accadere con Tufo, che annoverava la vice sindaco, Antonella Fabrizio, poi dimessasi per impegni professionali. 

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Altro Comune di peso nella partita, e che in passato ospitava anche la sede dell'Ambito A4, pure Altavilla potrebbe far parte del nuovo Cda. Questo a patto che non ci siano ulteriori elementi di divisione. In caso contrario, l'epilogo sarebbe già scritto. L'assenza di un Consiglio di amministrazione in funzione, infatti, viene indicata da mesi dalla Regione quale vulnus capace di determinare, da solo, il commissariamento dell'ambito. E nelle condizioni attuali, persino il sindaco di Avellino l'ha auspicato quale viatico per far ripartire i servizi ed azzerare una situazione di stallo ormai insostenibile per tutti. 

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