Moscati, gli infermieri chiedono
rinforzi per il picco dell'influenza

Moscati, gli infermieri chiedono rinforzi per il picco dell'influenza
di Antonello Plati
Domenica 8 Dicembre 2019, 10:40
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Gli infermieri del Pronto soccorso protestano: «È in arrivo il picco influenzale e del Piano per il sovraffollamento non s'è vista nemmeno l'ombra». Il direttore generale dell'Azienda ospedaliera «Moscati», Renato Pizzuti, tenta di rassicurarli: «Ci stiamo lavorando, muovendo dalle linee guida nazionali. Una cosa è certa: non ci faremo trovare impreparati».

L'altro giorno i paramedici hanno messo nero su bianca le loro perplessità e sulla scrivania del manager è arrivata una nota: «Ogni anno si legge con l'arrivo dei picchi influenzali e a causa di una rete territoriale carente e non ancora pronta nella nostra provincia a dare risposte concrete, il periodo invernale rappresenta un momento di grande difficoltà riconducibile principalmente all'iperafflusso di cittadini presso il Pronto soccorso».

Il diggì replica: «Siamo al corrente delle previsioni dell'Istituto superiore di sanità sul virus influenza 2019 che ha colpito migliaia di persone. Tuttavia, le nostre difficoltà sono quelli di tutti i reparti di Emergenza italiani: non possiamo certo quantificare in anticipo i codici in ingresso e la portata dell'epidemia, ma possiamo attrezzarci per gli eventi avversi».

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Anche per questo, «da qualche giorno, come promesso, sono stati sottoscritti i primi 5 contratti con i medici specializzati in Medicina d'accettazione e d'urgenza vincitori di concorso: si tratta di 3 contratti a tempo indeterminato e 2 a termine che saranno successivamente stabilizzati. Inoltre, abbiamo assunto anche gli infermieri necessari a colmare le lacune del Pronto soccorso e di altre Unità operative che sono in sofferenza».

Una dotazione organica che secondo gli operatori è, però, ancora «insufficiente». In particolare perché «non potrà garantire per 24 ore il secondo infermiere triagista, ritenuto fondamentale per effettuare le rivalutazioni dei pazienti in attesa di prima visita con incremento del rischio di eventi avversi».
Ma il punto è anche un altro. E ha a che fare con le modalità di gestione: «L'anno scorso ricordano gli infermieri - in concomitanza del picco influenzale, a causa di misure preventive inefficaci della precedente direzione strategica, si verificarono gravissimi disagi per gli utenti, costretti a sostare per giorni se non settimane su una barella e un incremento di aggressioni fisiche e verbali nei confronti degli operatori sanitari con interventi frequenti delle forze dell'ordine».

Pizzuti spiega: «Il piano di sovraffolamento al quale stiamo lavorando di basa su algoritmi matematici in grado di valutare le misure appropriate per ogni evenienza». Infine, ma non meno importante, l'annuncio dell'arrivo di importanti risorse dalla Regione: «Il Patto per la salute incrementerà il tetto di spesa per il personale, questo ci consentirà di procedere ad altre assunzioni. Se tutto andrà per il verso giusto, potremmo programmare per l'anno prossimo un importante aumento di personale in ospedale e di conseguenza anche in Pronto soccorso».

E il Patto per la salute è uno dei primi effetti positivi dell'uscita dal commissariamento della sanità Campana. Sulla questione interviene la presidente del Consiglio regionale Rosa D'Amelio: «In questi anni - dice - gli attori della sanità irpina hanno offerto un contributo fondamentale e hanno profuso uno sforzo umano e professionale significativo, che hanno rappresentato elementi imprescindibili per consentire alla Regione Campania, dopo dieci lunghissimi anni, di raggiungere quegli obiettivi necessari a uscire dal commissariamento». Quindi, più in generale, D'Amelio conclude: «Abbiamo un polo di eccellenza per quanto riguarda la ginecologia, la fisiopatologia della riproduzione, l'oncologia e la genetica. L'azienda Moscati ha da tempo dimostrato grande attenzione verso le problematiche di salute delle donne».
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