C'è una richiesta di risarcimento multimilionaria a carico del Comune di Avellino che blocca qualsiasi ragionamento futuro sulla Piscina comunale di via De Gasperi. Ecco perché l'amministrazione di Palazzo di Città, finora, ha mancato tutti gli impegni di rilancio della struttura. Finanche quello solenne assunto in Consiglio comunale, e votato all'unanimità con l'opposizione, il lontano 19 febbraio scorso: riprendersi definitivamente i suoli e pubblicare un bando in project financing per il nuovo corso. Ma persino la minoranza sembra essersene dimenticata. Sta di fatto che il vecchio gestore, facente capo al Gruppo Cesaro, ha chiesto al Comune circa 5 milioni di euro, che sarebbero corrispondenti alle indennità per il valore dell'immobile che l'ente si è ripreso ad ottobre 2020, presentandosi in pompa magna con le cesoie in mano per rompere le catene e riaprire i cancelli. All'epoca, fu promessa la riapertura in pochi mesi. Invece, andata deserta la manifestazione di interesse che aveva indetto un anno e mezzo prima l'ex commissario straordinario, Giuseppe Priolo, il Comune è rimasto da allora con le mani in mano. Ma non la vecchia «Polisportiva», che - estromessa dal project financing col quale era stato costruito il centro, e che per la verità non aveva mai rimborsato all'istituto del Credito sportivo, facendo ricadere 2,5 milioni di debiti sul Comune ha chiesto il mega risarcimento al Tribunale civile del capoluogo. Da qui l'infinito attendismo di Piazza del Popolo.
Nei mesi scorsi, era stata fatta passare la notizia che il settore Patrimonio avesse pronta la determina per estinguere il diritto di superficie sui suoli, atto propedeutico alla pubblicazione dell'annunciato project financing.
Nel frattempo, dopo aver beneficiato di due anni di cassa integrazione per Covid, le vecchie maestranze, ad aprile, sono state definitivamente licenziate dal vecchio gestore. Anche loro hanno visto dissolversi uno dopo l'altro tutti gli impegni sulla riapertura della Piscina e l'attuazione della norma sul passaggio di cantiere che ne avrebbe tutelato la continuità occupazionale. Per come si è incancrenita la vicenda, sia dal punto di vista giudiziario-amministrativo, che da quello delle opere che l'eventuale nuovo player privato dovrebbe sobbarcarsi Piazza del Popolo non ha immaginato nulla di diverso per il restyling complessivo del centro sportivo, la Piscina comunale resterà chiusa ancora per lunghi mesi, più probabilmente per anni. Magari per ritrovarsi nelle stesse condizioni, nel 2024, al centro dell'ennesima campagna elettorale.