Pista ciclabile, cantiere bloccato
da sette mesi: interviene la Prefettura

Pista ciclabile, cantiere bloccato da sette mesi: interviene la Prefettura
di Flavio Coppola
Mercoledì 1 Settembre 2021, 09:12
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Prefettura in campo contro lo scempio di Viale Italia. Da sette mesi, la strada è in ostaggio dell'ennesima incompiuta di Avellino: l'ormai celebre pista ciclabile prima approvata e poi bloccata da questa amministrazione. Il Palazzo di Governo ha quindi diffidato il sindaco, Gianluca Festa, a risolvere subito il clamoroso pasticcio. Perchè i problemi non sono solo estetici: «Il comitato «Indignati anche tu per Avellino» - si legge nella nota inviata al primo cittadino dalla Prefettura lamenta disagi anche di carattere sanitario e di viabilità, con particolare ai soggetti con deficit di deambulazione. Si rivolgono vive premure affinchè voglia esaminare la petizione in parola, fornendo con ogni consentita urgenza, il riscontro richiesto e qui notiziando in merito». Anche stavolta, infatti, l'amministrazione Festa si è trincerata in un assurdo silenzio, ignorando le 300 firme consegnate ormai due mesi fa dal comitato, rappresentato dall'avvocato Rita Cesta, e smentendo se stessa più volte rispetto agli impegni assunti per risolvere il problema.

Da marzo, il più importante viale cittadino è abbandonato al degrado, perché il cantiere che delimita la pista ciclabile stoppata dal sindaco Festa nonostante i lavori prevedessero ancora diverse migliorie impedisce pure la pulizia del marciapiede. Nelle crepe dell'asfalto che solca il porfido della pavimentazione, distrutto, è cresciuta l'erba. Il tutto è ricoperto dalle foglie secche e da rifiuti disseminati qua e la. Anche alcune recinzioni che delimitano il cantiere sono cadute al suolo e l'area non è più nemmeno adeguatamente inibita. Ma i diversamente abili non possono accedere al marciapiede spaccato in due e devono circolare sulla strada, in una pericolosa coesistenza con le automobili. In più un intero condominio è circondato dal cantiere dell'incompiuta. Il prefetto come anticipato da «Il Mattino» due settimane fa ha recepito le istanze dei firmatari di una petizione che, contrariamente alla norma, il Comune non ha mai pubblicato sull'Albo pretorio e a cui non ha mai fornito risposte. E ora chiama direttamente il sindaco, Gianluca Festa. Il primo cittadino, finora, ha mancato tutti gli impegni assunti: prima, aveva promesso un'indagine interna per colpire i responsabili di un progetto che è andato avanti proprio sotto la sua amministrazione; poi, la risoluzione definitiva con la «Zona 30».

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Sul punto, anche l'assessore all'Urbanistica, Emma Buondonno, aveva confermato la strategia. Ma da quanto si apprende in Comune il verbale stilato dagli uffici per ripristinare il marciapiede e cancellare la pista in ragione di un anello con limite massimo di 30 chilometri all'ora, tra viale Italia, via Perrottelli, via Colombo e via De Concilij, non è mai stato firmato proprio dall'amministrazione. Se quella è la strategia, la paralisi del cantiere, che deturpa il centro di Avellino ormai dall'inizio dell'anno, ormai non si comprende più. Rita Cesta, voce del comitato «Indignati anche tu per Avellino», dal canto suo sottolinea l'importanza dell'intervento della Prefettura. «Almeno il Palazzo di Governo ci da ascolto. E' possibile si chiede che il Comune, sollecitato in tutti i modi da almeno 300 cittadini, non risponda mai?». In effetti, se il sindaco ha parlato solo via social, e l'assessore alla Mobilità, Buondonno, ha illustrato l'ipotesi «Zona 30», l'assessore ai Lavori pubblici, Antonio Genovese, continua a trincerarsi nel silenzio. Cesta, allora, incalza: «Come referente del comitato, vengo sollecitata quotidianamente dagli abitanti del condominio bloccato dal cantiere, e degli altri portoni del viale. Lo scempio stavolta riguarda una zona storica del centro di Avellino e speriamo che almeno alla Prefettura questa amministrazione voglia rispondere. Le ipotesi finora prospettate dall'amministrazione, e mai messe per iscritto - evidenzia - non ci convincono». Lo storico viale alberato resta nel degrado, non parte il bike sharing che, proprio alle estremità della strada, era stato installato ormai due anni fa.
 

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