Pratola, Elkann: si riparte da 630mila motori

Il presidente di Stellantis in visita al Mattino conferma gli impegni del Gruppo

John Elkann con la moglie al Mattino
John Elkann con la moglie al Mattino
di Michele De Leo
Giovedì 11 Maggio 2023, 09:11
3 Minuti di Lettura

«La nostra intenzione per i prossimi anni è di accrescere la competitività e di utilizzare le piattaforme tecnologiche per realizzare auto di alto profilo anche al Sud, perché possiamo dimostrare al mondo di saper fare cose eccezionali».
La visita, presso la sede di Napoli de Il Mattino, del Presidente del gruppo Stellantis John Elkann è stata l'occasione per rilanciare la volontà del colosso dell'auto di continuare ad investire in Italia e, soprattutto, nel Mezzogiorno.
Nel corso dell'incontro con i vertici dell'azienda, Elkann ha confermato le prospettive anche per gli insediamenti produttivi presenti in Campania.

«La scelta di svilupparci in Italia in modo armonico si rivelerà strategica» è convinto il massimo rappresentante di Stellantis, Ferrari e Gedi, che elogia l'impegno e la professionalità dei lavoratori di Pomigliano e degli altri stabilimenti del Sud del Paese.

Ogni volta che ci si dà obiettivi ambiziosi e li si sostiene nel tempo con i giusti mezzi, i risultati si raggiungono».

Elkann parla, nello specifico, dell'esperienza dello stabilimento Vico di Pomigliano d'Arco ma, tra le righe, non mancano i riferimenti alle altre realtà, da Pratola Serra, dove, dal 2024, saranno prodotti 630mila motori annui per tutti i veicoli commerciali del gruppo Stellantis, a Melfi, fino a Termoli, dove è in programma la realizzazione di una delle Gigafa ctory più importanti d'Europa.
I programmi per gli stabilimenti italiani dovrebbero garantire, a partire dal prossimo anno, un rilancio produttivo importante per lo stabilimento di Pratola Serra.
Quello in corso dovrebbe essere l'ultimo anno di sofferenza per i circa 1600 addetti del gigante malato dell'industria irpina.

Video

L'azienda sta facendo ricorso per il sedicesimo anno consecutivo agli ammortizzatori sociali per saturare i livelli occupazionali. L'intesa siglata prevede l'utilizzo, fino al 31 dicembre, del contratto di solidarietà per tutti i dipendenti.
L'azienda dovrebbe tornare a regime nel 2024, con la produzione di 630mila motori annui del nuovo 2,2 litri Evo diesel.
Si tratta di un propulsore Euro7, di ultima generazione, che andrà ad equipaggiare tutti i veicoli commerciali leggeri almeno per dieci anni.
Le prospettive a breve medio termine per la fabbrica, dove già si realizza il motore 2,2 litri Euro 6D, sono molto positive. Restano le incertezze e su questo, una parte del sindacato chiede da subito risposte concrete, sul futuro a lungo termine che dovrebbe prevedere, inevitabilmente, una riconversione dell'azienda per la realizzazione di motori di nuova generazione, che prevedano l'alimentazione elettrica e ibrida.
Le organizzazioni di categoria sollecitano, inoltre, chiarezza sui programmi occupazionali per lo stabilimento.
Una fabbrica che, con oltre 2mila dipendenti, aveva una capacità produttiva massima di 550mila motori annui, non potrà realizzare 630mila propulsori con poco più di 1600 dipendenti.
L'auspicio delle parti sociali è legato alla possibilità che, oltre ad una inevitabile quota di trasfertisti che dovrebbe arrivare in Irpinia, gli ambiziosi programmi produttivi possano favorire nuove assunzioni.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA