Prete arrestato ad Avellino:
denunciato dal papà di un 13enne

Prete arrestato ad Avellino: denunciato dal papà di un 13enne
di Gianni Colucci
Mercoledì 27 Ottobre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 28 Ottobre, 14:02
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A fine settembre nella sua associazione I discepoli di Emmaus a Prata Principato Ultra, in provincia di Avellino, aveva ospitato Claudia Koll. Con l'ex attrice aveva parlato di riconversione e riconciliazione con il Signore.

Ieri i carabinieri nella bella villa giallo ocra sulle colline tra vigneti e orti che guardano il fiume Sabato, l'hanno arrestato con l'accusa di violenza su un minore di 13 anni di Salerno. In carcere, su disposizione della procura di Avellino, è finito il sacerdote don Livio Graziano, 50 anni, originario di un piccolo centro del Casertano, era stato inviato alla diocesi di Avellino dal vescovo di Aversa. 

È stato il padre della giovane vittima degli abusi a denunciare gli episodi che il ragazzo avrebbe subito.

Tra giugno e settembre il ragazzo era stato ospite della comunità. Al ritorno a casa, ha confidato al padre le morbose attenzioni del sacerdote. 

Era quindi scattata l'inchiesta e ieri mattina gli uomini del comandante del Nucleo investigativo del comando provinciale carabinieri di Avellino, guidati dal capitano Pietro Laghezza, hanno effettuato l'arresto. I militari hanno eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere firmato dal Gip del tribunale di Avellino Francesca Spella su richiesta del procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma. Il sacerdote, richiuso nel carcere di Avellino, è difeso dall'avvocato Giampiero De Cicco e sarà ascoltato nelle prossime ore. 

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Il magistrato ha anche informato il vescovo di Avellino Arturo Aiello dell'operazione in corso. Il presule aveva confermato che non si trattava tuttavia di un sacerdote della diocesi irpina. Poco dopo l'arresto, dalla diocesi di Aversa è arrivata la precisazione del vescovo Angelo Spinillo: «Sebbene incardinato in questa diocesi, da ormai molti anni, il sacerdote aveva intrapreso un suo percorso di attività personali che esulavano dalla vita e dalla pastorale di questa comunità ecclesiale».

Don Livio, che si presentava come un «ex obeso con problemi di bulimia», era invece riuscito a conquistare la fiducia di persone ammalate e di giovani con problemi di anoressia e delle loro famiglie. 

Quindi man mano la rete è andata a crescere. Da anni operava nel settore della cura dei disturbi alimentari con la cooperativa Onlus «Effatà Apriti». Una struttura con centri educativi e di ascolto a Prata Principato Ultra, a Bacoli - Afragola, Benevento, Parolise - Montoro. La Comunità Ama a Castel Volturno come la Onlus Irpina sono convenzionate con il servizio sanitario nazionale. 

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