Pronto soccorso sovraffollato
pazienti anche dal Napoletano

Pronto soccorso sovraffollato pazienti anche dal Napoletano
Giovedì 7 Ottobre 2021, 08:27
4 Minuti di Lettura

Il pronto soccorso dell'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino è al collasso. Il personale è allo stremo: sempre più complicata la gestione dei codici in ingresso.
Ieri, a metà giornata, erano più di 50 i pazienti in carico accettati al triage. Circostanza che ha fatto saltare i protocolli anticovid: pochi gli spazi a disposizione ancora di meno i letti (con persone adagiate su barelle e sedie a rotelle). Impossibile in queste condizioni assicurare il distanziamento minimo imposto dalle norme per contrastare i contagi covid. I segretari territoriale e aziendale del Nursind, Romina Iannuzzi e Michele Rosapane, denunciano: «Da almeno due giorni, il pronto soccorso dell'Azienda Moscati registra un grave sovraffollamento con esaurimento di letti e barelle, carenza di spazi e pazienti ammassati nelle sale mediche. Stessa situazione sta avvenendo in altri pronto soccorso della regione, l'altro giorno addirittura il pronto soccorso del Cardarelli di Napoli ha dovuto comunicare al 118 l'impossibilità di accogliere nuove ambulanze per il grave congestionamento delle sale mediche». In quelle stesse ore, diversi mezzi privati hanno raggiunto Avellino peggiorando un quadro già critico. «Riteniamo inaccettabile continuano i sindacalisti che a pagare le conseguenze di tutto ciò siano i cittadini e gli operatori sanitari costretti a lavorare in condizioni disumane». Quindi l'attacco ai responsabili di questo scenario a tinte sempre più fosche: «Quello che si sta verificando ad Avellino come in tutta la regione conferma l'inadeguatezza organizzativa e gestionale delle politiche sanitarie fin qui attuate».


Non solo il management di Contrada Amoretta. Sotto attacco anche la manager dell'Asl di Avellino Maria Morgante, «rea» di non aver attuato le disposizione della Regione per potenziare l'assistenza di prossimità determinando l'iperafflusso di utenti da ogni parte della provincia: «A quasi un anno dal decreto regionale di potenziamento della medicina territoriale, Morgante non ha attuato quasi nulla di quel provvedimento.

Ad Avellino e provincia la medicina territoriale è quasi inesistente, i presidi ospedalieri gestiti dall'Asl di Avellino sono inadeguati a fare filtro e ciò non ha fatto altro che sovraccaricare ancor di più il pronto soccorso del Moscati». Inoltre, altri problemi sono legati alla disponibilità dei posti letto in diverse Unità operative della città ospedaliera: «Poi ci sono criticità nella disponibilità di posti letto nelle unità operative del Moscati, siamo ancora in attesa del nuovo piano di gestione del sovraffollamento. Serve programmazione, servono interventi organizzativi preventivi affinché i pronto soccorso non siano degli ospedali da guerra».


Altra questione irrisolta è quella legata all'installazione della struttura prefabbricata per il pre-triage. Più volte annunciato dalla triade dirigenziale, il progetto (già approvato e finanziato) per la realizzazione del pre-triage resta nel cassetto. Eppure l'area per gestire covid conclamati e casi sospetti (separata da quella comune agli altri utenti) sarebbe un supporto necessario (lo sarebbe stato ancora di più l'anno scorso quando la pandemia aveva raggiunto il picco) per l'attività del pronto soccorso. Qualche ombra sull'accaduto. Infatti, stando alla progettazione definitiva, i lavori per installare una struttura prefabbricata in un'area esterna (adesso adibita a parcheggio) del reparto di Emergenza si sarebbero dovuti concludere a fine febbraio. Tuttavia, non sono mai partiti: nemmeno la prima pietra è stata mai posata. E in questi giorni di grande sofferenza per il pronto soccorso, la questione torna alla ribalta. Tuttavia la direzione strategica sta investendo in altro modo le risorse destinate a questo scopo. Il mese scorso, infatti, ha utilizzato parte di questi fondi per sistemare i locali di alcuni reparti. Con circa 43mila euro, sottratti come detto alle risorse stanziate per l'Emergenza urgenza (quasi 1 milione e 800mila euro), la direzione ha effettuato degli interventi di adeguamento di spazi comuni esterni, posto di guardia, neurochirurgia, diabetologia, Breast Unit, Emodinamica, Ortopedia, Neonatologia, Ostetricia e Radioterapia.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA