Reddito col trucchetto, nei guai 57 percettori

Incassano l'assegno anche nigeriani che hanno fornito false informazioni

I controlli
I controlli
di Katiuscia Guarino
Sabato 1 Aprile 2023, 09:06
3 Minuti di Lettura

Avevano falsificato la data di arrivo in Italia per riuscire ad ottenere il reddito di cittadinanza. Non solo. Tra i soggetti che illecitamente hanno beneficiato del sostegno economico dello Stato tre affiliati ai clan Cava e Graziano, operanti nel Vallo Lauro.
Ma i furbetti dell'assegno sono stati scoperti e denunciati.

L'operazione è stata condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino. Nei guai sono finite 57 persone: cinquanta sono immigrati provenienti per la maggior parte dalla Nigeria. Risultano residenti in Irpinia, ma hanno fornito informazioni false pur di rientrare nella percezione del beneficio economico: hanno dichiarato una data fasulla di arrivo in Italia per rientrare tra i beneficiari del reddito di cittadinanza. L'ammontare dei contributi illecitamente percepiti è pari a 571mila euro.

Tutti i soggetti denunciati alla Procura della Repubblica del capoluogo e a quella di Benevento, sono responsabili a vario titolo di false dichiarazioni e omessa comunicazione di informazioni dovute e delle variazioni di reddito o di patrimonio. Quest'ultimo caso rappresenta un obbligo necessario una volta percepito legittimamente il reddito di cittadinanza.
Infatti, per legge bisogna comunicare le variazioni o la perdita dei relativi requisiti.

Video

L'attività è stata svolta nel corso del mese di marzo.

I militari dell'Arma hanno eseguito accertamenti per verificare il possesso dei requisiti essenziali richiesti dalla legge per ottenere il sussidio. È stato effettuato, quindi, l'esame incrociato dei dati documentali e delle informazioni che sono state acquisite nel corso dei servizi di controllo sul territorio. Le indicazioni ottenute sono state messe a confronto con quelle fornite dal Comune di residenza per riscontrare la corrispondenza. Quanto emerso dalle verifiche e dalle indagini è stato segnalato all'Inps per avviare l'interruzione dell'elargizione del sussidio e il recupero delle somme indebitamente percepite. I risultati raggiunti si aggiungono ad altre attività importanti portate avanti dai Carabinieri del Comando Provinciale nell'ambito di un piano di controlli specifici, messo a punto dal colonnello Luigi Bramati per contrastare le truffe legate al reddito di cittadinanza. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni.


Lo scorso anno furono 143 le persone denunciate perché avevano ottenuto indebitamente il reddito di cittadinanza. Complessivamente fu accertato un ammontare di circa un milione di euro illecitamente percepito. L'operazione dei militari dell'Arma fu condotta insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro che verificarono le posizioni di circa 550 nuclei familiari su un totale di 11mila persone che beneficiavano del sussidio in tutto il territorio provinciale. Furono anche sospese alcune attività commerciali (autolavaggi e ristoranti) che avevano impiegato in nero percettori del reddito di cittadinanza.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA