In carcere con i telefoni
nelle parti intime: scoperti

In carcere con i telefoni nelle parti intime: scoperti
Martedì 21 Gennaio 2020, 21:16 - Ultimo agg. 21:23
1 Minuto di Lettura
 Sequestrati due microcellulari nel carcere di Avellino.Erano nascosti nelle parti intime di una familiare e di un detenuto legato alla criminalità organizzata pugliese e a un detenuto asccusato di far parte si un'associazione mafiosa. Il doppio rinvenimento è avvenuto  grazie all’utilizzo di uno speciale metal detector di nuova generazione da poco in dotazione alla casa circondariale di Bellizzi Irpino. Una donna di 30 anni legata da vincoli di parentela ad un giovane detenuto ha tentato di introdurre l’apparecchio nascondendolo nella vagina, ma è stata prontamente bloccata dai poliziotti. La donna ha ammesso subito la sua responsabilità ed ha estratto dalle parti intime il microcellulare consegnandolo spontaneamente agli agenti. Nella stessa giornata, i poliziotti in seguito ad una perquisizione accurata nei confronti di un detenuto 27enne di origini pugliesi, recluso per reati di associazione mafiosa, sono riusciti ad individuare la presenza del micro cellulare. Il 27enne lo aveva occultato nel retto. Per tutelare il suo stato di salute in quanto soggetto cardiopatico, è stato trasportato all’ospedale Landolfi di Solofra. Qui è stato sottoposto ad esami radiografici che hanno dato esito positivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA