Covid in Irpinia, ricoveri senza sosta:
disponibili soltanto 11 posti letto

Covid in Irpinia, ricoveri senza sosta: disponibili soltanto 11 posti letto
Martedì 16 Marzo 2021, 09:35 - Ultimo agg. 19:52
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È sempre più critica la situazione nelle aree Covid degli ospedali irpini. Il Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino non ha più posti letto in degenza ordinaria e semintensiva, ne resta uno soltanto in terapia intensiva. Non va meglio al Moscati di Avellino dove il quadro è peggiorato nelle ultime 24 ore: si è passati dai 77 ricoveri covid di domenica agli 85 attuali. In questo momento, dunque, a Contrada Amoretta ci sono 7 degenti covid intubati in terapia intensiva (su 10 posti disponibili), 36 nelle aree verde e gialla (subintensiva) del Covid Hospital (su 38 posti disponibili), 10 nell'Unità operativa di Medicina d'Urgenza (su 10 posti disponibili), 14 nell'Unità operativa di Malattie Infettive (su 17 posti disponibili) e 18 nel plesso ospedaliero Landolfi di Solofra (su 20 posti disponibili).

Quindi sono appena 10 i letti liberi per i contagiati.

La metà dei quali potrebbe essere già occupata in giornata: infatti, continuano gli accessi di casi sospetti e covid conclamati presso il pronto soccorso della città ospedaliera. Il reparto di Emergenza, diretto da Antonino Maffei, è sotto sforzo da un paio di settimane. La recrudescenza pandemica sta mettendo a dura provo un organico che è sottodimensionato: medici, infermieri e operatori sociosanitari (Oss) stanno sostenendo turni di lavoro spesso massacranti. Nessun piano per gestire il sovraffollamento è stato messo in atto dalla direzione strategica nonostante i ripetuti annunci.

Si diceva poi di Ariano. Nel dettaglio al Frangipane, stando all'ultimo report diffuso dall'Asl di Avellino, risultano ricoverati 44 contagiati su 45 posti letto. Così distribuiti: 6 (su 7 posti letto) sono intubati in terapia intensiva; 26 sono in Area Covid, di cui 16 (su 16 posti letto) in Medicina e 10 (su 10 posti letto) in subntensiva e altri 12 (su 12 posti letto) sono ricoverati in Medicina Covid. Emergenza nell'emergenza quella segnalata dal Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. I segretati territoriale e aziendale, Romina Iannuzzi e Michele Rosapane, fanno appello alla Regione Campania affinché siano rettificate le linee di indirizzo contenute nella delibera 593 del 22 dicembre scorso: «Sono a rischio - dicono - le assunzioni di molte unità di personale sia al Moscati che all'Asl di Avellino». Personale che adesso serve più che in ogni altro momento. «La Regione Campania - spiegano i sindacalisti - ha emanato le linee di indirizzo sui tetti di spesa del personale delle aziende ospedaliere e sanitarie regionali non tenendo conto del decreto legge 35 del 2019». Il parametro di riferimento per i tetti di spesa è, quindi, quello del 2004 ridotto dell'1,4% quando in realtà il decreto Calabria, a decorrere dal 2019, ha modificato questo parametro prendendo invece come riferimento il costo del personale del 2018: «Sia il Moscati sia all'Asl di Avellino, come per tutte le aziende sanitarie e ospedaliere regionali, fino a oggi dovranno calcolare il fabbisogno di personale prendendo come riferimento il tetto di spesa del 2004».

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In altri termini, le aziende con questo parametro imposto dalla regione potranno assumere un minor numero di medici, infermieri e personale tecnico: «Come coordinamento regionale abbiamo già inviato una richiesta di chiarimenti alle istituzioni regionali, non comprendiamo perché la regione non attui quanto previsto da un decreto legge in vigore da due anni». In piena pandemia, con una campagna vaccinale in corso e con l'imminente necessità di reclutare personale infermieristico per contrastare la carenza d'organico nelle aziende, queste ultime ad oggi sono costrette dalla regione ad assumere con il contagocce prendendo come riferimento il parametro del tetto di spesa del 2004: «Chiediamo un intervento urgente della regione per rettificare le linee di indirizzo regionali contenute nella delibera 593 del 22 dicembre scorso. Sono a rischio le assunzioni di molte unità di personale sia al Moscati che all'Asl di Avellino. Purtroppo dopo la vicenda dei precari, continuano i pasticci del Dipartimento regionale della Salute regionale».

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