Rifiuti, Irpiniambiente si sfila:
«All'oscuro del piano di De Luca»

Rifiuti, Irpiniambiente si sfila: «All'oscuro del piano di De Luca»
di Gianni Colucci
Sabato 30 Marzo 2019, 12:00
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È scontro aperto tra IrpiniAmbiente e Regione, «Io del piano per i rifiuti ad Avellino non ne so niente Lo apprendo adesso», dice l'amministratore della società partecipata, Nicola Boccalone. «Insomma siamo in presenza di un'emergenza che da nota sta diventando pubblica».

«In sostanza se si sa da mesi che c'è l'interruzione di Acerra perchè solo ora viene resa pubblica? Noi siamo impegnati a rispondere. Anche rispetto ai 70 mila euro che sono destinati all'ampliamento d elle piazzole

Boccalone ci tiene a chiarire che non ha nessuna notizia riservata che sul tema dello smaltimento dovesse tenere nascosta.

«Nella pubblica amministrazione si agisce per atti e non per chiacchiere. Ho appreso dal giornale l'iniziativa del governatore».
 
In sostanza né Biancardi né Boccalone erano a conoscenza del piano regionale per lo sversamento di 7 mila tonnellate di rifiuti a Pianodardine. La crisi annunciata nasce dalla la revisione generale del turbogeneratore del termovalorizzatore di Acerra prevista a settembre e che durerà 40 giorni - intervento programmato e previsto da circa un anno - che richiede il fermo contemporaneo di tutte le linee e in particolare della linea 2 già dall'ultima settimana di agosto 2019. «La manutenzione programmata è nota, non so niente del piano di stoccare i rifiuti. A me non è stato notificato nulla, quando lo sarà prenderò atto». Tra l'altro Boccalone sottolinea che il sito di Avellino è l'unico della Campania ad essere stato liberato dalle ecoballe. Una invidiabile condizione che l'Amministrazione provinciale e la stessa IrpiniAmbiente, tiene a conservare. «In sinergia con al regione ci siamo liberati di quel fardello, nemmeno Cantone lo ha ricordato parlando del dramma ecoballe», dice Boccalone.

Liberato dalle ecoballe il sito, paradossalmente, invece, potrebbe far gola alla regione per stivare i rifiuti che mette a disposizione anche 70 mila euro per ampliare le piazzole. «La regia è della Regione e noi siamo gestori di quel che abbiamo. La pianificazione non è nelle nostre mani».

È realistica la misura di 3mila tonnellate a Pianodardine? «Quando leggeremo il piano con le motivazioni e le sue articolazioni, potremo dirlo. Anche rispetto ad un eventuale ampliamento del sito». Siamo alle 100 tonnellate al giorno di rifiuti prodotti in Irpinia e non tutte si riesce a conferirle ad Acerra. La Campania produce un milione di tonnellate di rifiuti e se ne smaltiscono 700 mila. De Luca parla di 100 tonnellate al giorno che fanno circa 3mila tonnellate nei 40 giorni di stop. Intanto Biancardi dice che vuole stoccare soltanto i rifiuti prodotti in Irpinia. «Lo chieda a Biancardi. Posso rispondere che io non ho avuto un piano e su questo come posso rispondere?», ribadisce Boccalone. «La legge 15 non ha avuto applicazione, siamo alla transitorietà e alla costituzione degli enti d'ambito è di la da venire. La regia regionale del sistema sul territorio resta. Sarà la regione dunque a dover determinare le nuove infrastrutture e far funzionare il sistema», aggiunge il manager. Mancando questa regia i sindaci, come nel caso di Chianche, operano in splendida solitudine.

Una legge che da tre anni non trova attuazione, dunque. «La cosa peggiore è la precarietà- dice Boccalone-. Dall'approvazione della legge del 2016 a oggi, se non avessimo avuto le società provinciali (che il 22 agosto 2016, dovevano essere soppresse) sarebbe stato il caos. Noi siamo qui e manteniamo in piedi il sistema. Ma la precarietà istituzionale non consente di fare investimenti e disegnare orizzonti operativi e programmare cambiamenti. Se ne parlerà con gli ambiti provinciali che saranno creati (gli Eda)». E conclude: «Per ora viaggiamo a vista».
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