«Anche ieri mattina abbiamo effettuato con i tecnici della ditta che cura il project del piano energetico negli edifici comunali e i dirigenti scolastici interessati ulteriori sopralluoghi per comprendere l'origine dei problemi. Per la Cocchia credo che sia stato tutto risolto, mentre per il Rodari, in assenza di una soluzione applicabile, stiamo valutando anche il trasferimento dei bambini nella struttura di Rione Parco». L'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Avellino, Geppino Giacobbe, chiarisce la situazione rispetto alle due diverse problematiche riguardanti i riscaldamenti nella scuola media di Tuoro Cappuccini e in quella dell'infanzia di via Piave, afferente al V Circolo Didattico.
Alla Enrico Cocchia, in particolare, si tratta della terza ispezione all'impianto termico e alla caldaia a partire da venerdì scorso. Una situazione di malfunzionamento su un solo piano del plesso che con i primi interventi effettuati non era rientrata ma che adesso sembra essere stata risolta.
L'intervento c'è stato, ora bisogna solo augurarsi che non ci siano altri inconvenienti. Situazione più complicata al Gianni Rodari di via Piave, che accoglie i bimbi dai 3 ai 6 anni da alcuni giorni costretti a stare in classe con doppie felpe, giubbotti e guanti. In pratica è successo che la temperatura nelle aule non è mai salita oltre i 13 gradi centigradi. A misurarla le stesse insegnanti con gli appositi termometri. Per favorire l'innalzamento delle temperature continua l'assessore alla Pubblica Istruzione - è stato deciso di lasciare i riscaldamenti in funzione 24 ore su 24, fino alle 8 di domani mattina (oggi).
Nel caso in cui non si dovessero raggiungere gli standard richiesti (20 gradi con una tolleranza di 2 gradi in più o i meno) l'amministrazione si adopererà con tempestive soluzioni alternative, già individuate. Una riguarda il trasloco nel plesso di Rione Parco, già ispezionato proprio per verificarne l'idoneità, attesi i recenti lavori di riqualificazione. Se però la situazione fosse molto più attenuata si potrebbe anche immaginare l'acquisto di termoconvettori portatili da utilizzare in aggiunta al riscaldamento ordinario. Nel caso della scuola dell'infanzia di via Piave, comunque, il problema non deriva dall'impianto ma dalla dispersione di calore di una struttura ormai datata. Si tratta di effettuare delle valutazioni sugli infissi delle finestre, porte e solai precisa Giacobbe e su tutti quegli elementi strutturali che non riescono a trattenere il calore nelle aule. Non solo banali spifferi, dunque, ma una serie di carenze che rendono l'immobile probabilmente non più adeguato alla sua funzione. I genitori dei piccoli alunni attendono risposte concrete, anche perché negli ultimi giorni, con l'aumentare del freddo, la permanenza nelle classi sta mettendo alla prova la loro salute in quella che è stata ribattezzata la succursale del V Circolo polare Didattico di Avellino.