Sanatoria sugli alloggi, il Comune
regolarizza gli occupanti abusivi

Sanatoria sugli alloggi, il Comune regolarizza gli occupanti abusivi
di Flavio Coppola
Domenica 23 Ottobre 2022, 11:18 - Ultimo agg. 11:50
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Un'infornata di regolarizzazioni per gli occupanti abusivi degli alloggi comunali.

In linea con la sanatoria regionale del 2019, il Comune di Avellino sta provvedendo ad assegnare, con crisma di legge, appartamenti occupati in maniera illegittima ai rispettivi inquilini negli anni scorsi. Si tratta, in particolare, di 44 posizioni, per le quali la commissione provinciale ha già emesso parere favorevole, su un totale di 72 istanze pervenute.

Il Comune ha provveduto ad effettuare d'ufficio tutti i controlli - dal casellario giudiziale alle proprietà immobiliari - sui richiedenti. E in questi giorni sta chiudendo decine di procedimenti. Vengono sanati gli abusivi che abbiano occupato in maniera coatta un'abitazione popolare o non abbiano un titolo legittimo, da tre anni prima del regolamento regionale, cioè dal 29 ottobre 2016. Una nuova mega sanatoria, quella voluta dalla Regione, che legalizza occupanti finora ritenuti abusivi. Ma si tratta pur sempre di persone che fanno parte di nuclei a basso reddito e socialmente fragili. Con famiglie che, in molti casi, avevano occupato anche perché mosse dalla disperazione.

E da una graduatoria pubblica che non scorre mai. 

Applicando la norma il Comune mette in regola decine di occupanti che non lo erano e che, ovviamente, abbiano dimostrato di avere bisogno dell'alloggio. Proprio questo regolamento, in uno con l'esplodere della pandemia, stoppò, tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020, la campagna di sgomberi che l'amministrazione, sotto l'egida della Prefettura, aveva avviato nei primi mesi della consiliatura Festa. Riducendo, quindi, in maniera consistente l'elenco degli appartamenti da liberare che era stato stilato. La sanatoria si concluderà il 30 novembre. Ma resta il dramma dei circa 280 nuclei iscritti nella graduatoria aggiornata a giugno 2021 che hanno perso ogni speranza. Non solo perché il Comune, come è noto, non ha appartamenti da assegnare e la sostituzione edilizia partita oltre 10 anni fa è tuttora in corso; ma anche perché la Regione, anche qui, ha rimescolato le carte, istituendo l'obbligo di aggiornare l'anagrafe degli aventi diritto con una nuova procedura. Da concludersi entro il prossimo 31 ottobre, iscrivendosi all'apposita piattaforma web. Fino ad allora, la graduatoria esistente sarà poco più che carta straccia. 

Per liberare alloggi e ripristinare la legalità al di là delle cicliche sanatorie non restano che gli sfratti. La Prefettura ha già pianificato, insieme al Comune, la ripartenza delle operazioni. Anche perché, se le assegnazioni sono al palo, le occupazioni illegittime sono ripartite e si stanno verificando proprio in questi giorni. E la notizia è arrivata anche al Comune di Avellino. La doppia emergenza, legalità e diritto alla casa, impone quindi di ripartire. Nell'ultimo confronto nel Palazzo di Governo, fu analizzata una prima lista di abitazioni da liberare con gli assistenti sociali del Comune. L'elenco porrebbe in cima gli occupanti con un reddito particolarmente alto o, addirittura, con una o più case di proprietà. E poi, ovviamente, gli abusivi non sanati dalla norma regionale e i morosi di lungo corso. Ci sarebbero, anche in questo caso, decine di fattispecie. Allo scopo, Piazza del Popolo ha già stanziato in bilancio i soldi per gli sfratti e per i traslochi: complessivamente si tratta di 50.000 euro. Somma considerevole, che rende l'idea del numero di operazioni previste. 

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Una prima scrematura è stata realizzata tra le circa 90 posizioni di chi non ha presentato la documentazione reddituale richiesta. Si è giunti così a considerare la fattispecie di una ventina di inquilini con redditi - si apprende - decisamente elevati o con un'altra casa. Ma i fondi serviranno anche per realizzare il piano di spostamento dell'inquilinato. Sia per consentire l'abbattimento dei prefabbricati di via Amatucci, che per fare lo stesso con quelli di via Pirone, a Valle. In consegna, e da mesi, ci sono decine di appartamenti a via De Napoli e via De Venuta. Case che non serviranno per dare un tetto a chi aspetta da anni. Ma a dare dignità alle decine di famiglie che ancora vivono nei prefabbricati del post terremoto. 

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