Sanità, candidati divisi
su ospedali e risorse

Sanità, candidati divisi su ospedali e risorse
di Antonello Plati
Lunedì 5 Settembre 2022, 08:23 - Ultimo agg. 6 Settembre, 07:21
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«È una materia regionale, ma non per questo non è al centro della nostra agenda». Stimolati dalle parti sociali, ieri su Il Mattino i segretari generali di Nursind, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno chiesto più centralità alla questione sanitaria, i candidati irpini alla Camera (collegio uninominale) prendono posizione. Gianfranco Rotondi, candidato del centrodestra, innanzitutto apre al confronto coi sindacati: «Da candidato e da uomo delle istituzioni, sono pronto ad ascoltarli». Rispetto ai problemi, sottolineati dalle parti sociali, afferma: «La sanità è regionale e il 90 per cento del bilancio di tutte le regioni è occupato proprio dalla sanità. A non voler parlare della questione è il governatore della Campania Vincenzo De Luca altrimenti dovrebbe ammettere il suo fallimento: la sanità campana è scoppiata, il prossimo governo dovrà commissariarla».


Di tutt'altro parere, Maurizio Petracca (Partito Democratico): «La questione nodale, per il governo, è legata al riparto delle risorse e alla necessità ormai insopprimibile di rivedere i criteri con cui questo riparto viene effettuato.

L'esigenza che i nostri territori hanno, da poco usciti da una lunga parentesi di commissariamento, è quella di superare il criterio della spesa storica. Criterio a cui il Nord è molto legato e che in qualche modo si sposa con l'idea leghista di reintrodurre l'autonomia differenziata a trazione settentrionale». Per Petracca, invece, «bisognerebbe definire una linea uguale di partenza perché si possano avere condizioni paritarie. E quindi utilizzare il criterio del numero di abitanti in base al quale definire i tetti di spesa: è l'unica strada che abbiamo per poter finalmente programmare una sanità in linea con le esigenze delle comunità».

Michele Gubitosa, con il Movimento 5 Stelle in corsa sia nell'uninominale Avellino-Benevento sia capolista nel plurinominale Campania 2, parla di «disastri provocati dalla gestione De Luca». In particolare, «la chiusura dell'ospedale Landolfi di Solofra (chiuso per lavori di riqualificazione e con un'offerta sanitaria rimodulata dopo la soppressione del pronto soccorso, ndr) rispetto alla quale avevo avuto garanzie di potenziamento e non di declassamento: è questo il sistema De Luca». Ma c'è dell'altro: «Sappiamo tutti incalza l'esponente pentastellato come hanno ridotto l'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino con un pronto soccorso perennemente in emergenza e ormai al collasso. I cittadini rispetto a questi eventi sapranno rispondere, noi continueremo a fare il nostro dovere e a mantenere la parola data».

Stefano Farina (Azione) premette: «Da amministratore (ex sindaco di Teora, ndr) ho sempre avvertito la necessità di sollecitare un cambio di passo nella sanità. Nel 2013, dopo una serie di tagli indiscriminati fatti in base ai numeri e non alle esigenze delle persone, con altri amministratori locali sollevammo la vertenza irpina». Oggi, «con la pandemia abbiamo visto come sia stato fallace il ragionamento fatto soltanto sui numeri. Dunque, bisogna agire in maniera trasversale, e bisogna farlo non soltanto quando si è in campagna elettorale, per trovare soluzioni».
Anche Guerino Gazzella (Noi di Centro) richiama la pandemia che «ha mostrato chiaramente tutte le falle del sistema sanitario territoriale». Quindi «appare necessario un intervento efficace per la risoluzione delle problematiche che attanagliano la sanità». Innanzitutto, «deve essere eliminato il tetto di spesa iniziando a ragionare in base al fabbisogno aziendale» mentre «il personale va incrementato anche con l'abolizione del numero chiuso nelle facoltà di medicina e professioni sanitarie e con un piano assunzionale dei precari. Inoltre, è opportuno regolamentare il rapporto contrattuale con i medici di base i quali dovrebbero entrare nell'organico come dipendenti. Il legislatore, infine, dovrà intervenire introducendo un blocco per le aziende di stipulare dei contratti peggiorativi per i lavoratori e regolamentando l'accreditamento dei Lea». Stando all'Irpinia: «Bisogna creare un'unica azienda sanitaria con Asl e Moscati. Poi riaprire il pronto soccorso dell'ospedale di Solofra e rilanciare quelli di Sant'Angelo dei Lombardi e di Ariano Irpino».
 

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