Incidente a mortale a Mirabella,
comunità sotto choc per Minichiello

Incidente a mortale a Mirabella, comunità sotto choc per Minichiello
di Barbara Ciarcia
Lunedì 7 Febbraio 2022, 07:38 - Ultimo agg. 17:35
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Tutti lo chiamavano solamente Bruno. Una vita passata ad altezze anche vertiginose per montare o riparare grondaie, lamiere, canali per la regimentazione delle acque piovane. All'anagrafe Remo Bruno Minichiello, cinquantasette anni, stimato imprenditore nel settore della lattoneria, sposato e padre di due giovanissimi figli, in realtà frequentava poco o niente la cittadina tanto era immerso nel lavoro. Un gran lavoratore per davvero- lo ricorda così il sindaco eclanese, Giancarlo Ruggiero -. Stava spesso fuori per seguire personalmente le attività dell'azienda. Ho sentito Enrico, il fratello, per esprimergli il cordoglio dell'intera cittadinanza. Siamo tutti sconvolti, e non è certo una frase fatta, dalla sua morte. E' stato un risveglio sconcertante, come un incubo, per la comunità del Medio Calore.

La notizia della tragedia occorsa a Bruno, l'ennesima sciagura stradale avvenuta sulla famigerata Telesina sabato sera, è rovinata addosso a parenti e amici come una frustata. E' un dolore corale, sincero. Un impatto frontale, e fatale purtroppo per l'imprenditore eclanese. L'auto di Minichiello, una Lancia, ridotta a una poltiglia di lamiere. Irriconoscibile. I soccorritori hanno tentato disperatamente di rianimarlo, ma purtroppo Bruno non ha avuto scampo. La dinamica è ancora tutta da chiarire, e la ricostruzione è affidata ai Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita, coordinati dal capitano Francesco Altieri, coadiuvati dai colleghi della stazione di San Salvatore Telesino.

E ieri c'è stata la seconda vittima di questa ennesima tragedia della strada: si tratta di Matteo Donatiello, 43enne di Petrella Salto in provincia di Rieti, in viaggio con il padre 71enne anche lui ricoverato presso il nosocomio della Città capoluogo, entrambi a bordo della Range Rover che ha incontrato lungo il percorso, drammaticamente in direzione Roma, la Lancia Lybra su cui viaggiava Minichiello. 

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Non si dà pace Enrico, il fratello, imprenditore come la vittima. E così i compaesani, i dipendenti dell'azienda portata avanti con sacrifici e soddisfazioni professionali da Bruno Minichiello, assai conosciuto in tutto il comprensorio del Medio Calore e anche nel Sannio dove spesso lavorava in trasferta. E proprio nella Valle Telesina Minichiello stava eseguendo dei lavori già da qualche tempo. Il sinistro mortale lo ha strappato prematuramente all'affetto della famiglia, degli amici di una vita spesa per quella passione per le grondaie, per un lavoro che lo costringeva a stare fuori e sempre in giro. A Mirabella infatti si vedeva poco, quasi niente - afferma sempre Ruggiero, il sindaco della maggiore cittadina del Medio Calore - perché era molto impegnato. E di questi tempi, critici, è una fortuna riuscire ad avere commissioni. Bruno poi era scrupoloso al massimo. E' una grave perdita. L'intera comunità in queste ore ha fatto pervenire messaggi di cordoglio e solidarietà alla famiglia Minichiello chiusa in un dolore dignitoso, composto. Ancora non è stata fissata la data del funerale in attesa dell'esame autoptico che sarà disposto dalla Procura della Repubblica di Benevento. La salma di Bruno Minichiello, dopo una prima visita legale esterna, è stata trasferita presso l'obitorio dell'ospedale San Pio', nel capoluogo sannita. La Procura ha aperto un fascicolo di inchiesta: è la prassi, si sa, in queste tragiche circostanze. Lo schianto è avvenuto all'altezza del chilometro 36 della Telesina, al confine tra i Comuni di San Salvatore e Puglianello.

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