La figlia di Mimì prestò soldi a Russo:
la scomparsa è legata allo spaccio?

La figlia di Mimì prestò soldi a Russo: la scomparsa è legata allo spaccio?
di Alessandra Montalbetti
Martedì 19 Luglio 2022, 08:52
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Caso Manzo, ancora nuove audizioni al comando provinciale dei carabinieri di Avellino. Tassello dopo tassello gli inquirenti stanno ricostruendo quanto accaduto, la sera dell'8 gennaio del 2021, al 71enne di Prata Principato Ultra. Fondamentali i riscontri tra le immagini dei nuovi video e le versioni rese dalle persone informate sui fatti.

Anche stamattina sono previsti nuovi interrogatori per raccogliere ulteriori elementi e cristallizzare le prove a carico dei quattro indagati, al fine di chiudere il cerchio. Gli inquirenti sono vicinissimi alla soluzione del giallo.

Intanto emergono sempre più particolari e retroscena su cosa accadeva nell'abitazione del 71enne scomparso. Dalle continue escussioni gli inquirenti hanno scoperto anche «un prestito di mille euro» che l'indagata Romina Manzo (figlia di Mimì, accusata di sequestro di persona) aveva fatto ad Alfonso Russo (accusato di favoreggiamento e false dichiarazioni) altro indagato. Prestito che, lei stessa ammette nel lungo interrogatorio reso agli inquirenti, «era destinato all'acquisto per la sostanza stupefacente e che Alfonso Russo conservava a casa mia». Emerge ancora che «Alfonso quando veniva da noi si dedicava all'attività di confezionamento delle singole dosi».

Ora gli inquirenti sono concentrati a far luce su quest'altro aspetto dell'intricata vicenda al fine di comprendere se la sparizione del 71enne sia collegata all'attività di spaccio realizzata in quell'abitazione. Possibile che il muratore avesse scoperto tutto e che dunque alcuni degli indagati si sentissero minacciati. Altro aspetto sul quale gli inquirenti hanno focalizzato la loro attenzione riguarda il rapporto complicato tra padre e figlia. Una persona informata sui fatti ha raccontato agli inquirenti che «Mimì l'aveva cacciata di casa per la sua vita sregolata. È venuta a vivere da me per tre mesi». Ed ancora un'altra testimone ha riferito ai militari dell'Arma che anche la sera del compleanno di Romina, tra padre e figlia vi fu un violento litigio. Mimì adirato inveì contro Romina dicendole «hai capito che ti sfruttano», facendo chiaro riferimento ai suoi amici e alle persone presenti alla festa di compleanno. Ma cosa voleva intendere davvero Mimì Manzo con quelle parole? Anche su questa circostanza gli inquirenti stanno cercando di mettere insieme i pezzi del puzzle, nonostante le tante versioni fornite dagli stessi indagati ai carabinieri, le tante smentite e le omissioni.

Al momento nel registro degli indagati sono finiti la figlia di Mimì, Romina difesa dall'avvocato Federica Renna, l'amico Alfonso Russo, accusato di favoreggiamento e false dichiarazioni, difeso dagli avvocati Serena Luce e Palmira Nigro, la sua ex fidanzata Loredana Scannelli accusata di false dichiarazioni e favoreggiamento, sua madre Pasqualina Lepore accusata di favoreggiamento. Entrambe le ultime due sono difese dall'avvocato Rolando Iorio.

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