Scuole chiuse, pronta la controffensiva:
arriva una valanga di ricorsi al Tar

Scuole chiuse, pronta la controffensiva: arriva una valanga di ricorsi al Tar
di Alessandro Calabrese
Sabato 27 Febbraio 2021, 09:07 - Ultimo agg. 20:21
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«Attendiamo le motivazioni dell'ordinanza ma agiremo rapidamente, credo che il governatore sarà inondato da tantissimi ricorsi al Tar». Nadia Matarazzo, portavoce del comitato irpino dei genitori Riapriamo le scuole Avellino e riferimento locale del coordinamento regionale Scuole aperte, esprime tutto il suo disappunto rispetto all'annuncio sulla «chiusura da lunedì di tutte le scuole in Campania» di Vincenzo De Luca.

«Una linea di condotta sottolinea Matarazzo - che continua a trattare le aree interne alla stregua di Napoli, Salerno e Caserta dove i numeri del contagio sono ben più consistenti e manda in tilt il delicato equilibrio che si era creato da un mese e mezzo a questa parte. Facendo ritornare il comparto all'ultima ordinanza del presidente della giunta di Palazzo Santa Lucia, con la quale si disponeva la dad per tutti».

E così, in attesa di analizzare il testo del provvedimento, la giovane mamma esamina le parole di De Luca ed esprime la sua posizione: «Chiusura fino al completamento della vaccinazione del personale scolastico afferma ma non credo che questa possa essere una scadenza verosimile.

Oltre al fatto che il vaccino non è obbligatorio, con Astrazeneca la seconda dose va assunta dopo 12 settimane. Dunque, attendere significherebbe sospendere le lezioni in presenza fino a maggio. In ogni caso servono tempo certi, temo che, invece, possa firmare una serie di provvedimenti consequenziali. Noi come comitato irpino aspettiamo di verificare i passaggi burocratici ma sappiamo, come coordinamento regionale, che ci sono già ricorsi pronti a partire per sospendere l'efficacia del dispositivo. Anche da Benevento. Del resto, in questo periodo, con la frequenza dei nostri figli, il fronte campano della didattica in presenza si è rinfoltito».

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Poi la portavoce del comitato evidenzia due questioni: «Dobbiamo tenere conto del fatto che l'orientamento del Governo è un altro e che ad un anno dall'esplosione della pandemia non si può più reagire ad un aumento dei contagi chiudendo le scuole ma lasciando la possibilità di consumare l'aperitivo anche se fuori dal bar. Questa politica regionale ha fallito, oltretutto registrando anche la chiusura delle superiori in diverse città. De Luca conferma una visione schiacciata su Napoli e l'area partenopea. Prima aveva praticamente invitato i sindaci ad intervenire con ordinanze comunali, ora ha ripreso il suo atteggiamento da ego ipertrofico». 

Secondo Matarazzo, invece, la situazione, almeno nelle scuole irpine è sotto controllo: «Non si sono creati cluster e se in un istituto una classe su 25 è in quarantena non è un problema. Ci sono i protocolli sanitari. D'altra parte appare evidente che i contagi non avvengono a scuola, quindi perché chiuderle?».

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Intanto, all'istituto comprensivo Regina Margherita-Leonardo Da Vinci di Avellino, il Dipartimento di Prevenzione dell'Asl, a seguito dell'accertamento di un caso di positività all'interno della classe I C della primaria, ha disposto da ieri la quarantena domiciliare per alunni e docenti. La scuola ha provveduto tempestivamente a sottoporre gli ambienti scolastici ad interventi di sanificazione, come prescritto dal protocollo sulla sicurezza Covid-19. Ad anticipare la decisione del governatore De Luca, il sindaco di Montefalcione, Maria Antonietta Belli, che proprio ieri mattina ha firmato l'ordinanza di sospensione ad horas delle attività didattiche in presenza fino al 6 marzo.

Andandosi ad aggiungere ai centri che hanno già chiuso i plessi: Sant'Angelo dei Lombardi, Montella, Torre le Nocelle, Calitri, Atripalda, Bisaccia, Lauro, Taurano, Pago Vallo Lauro, Domicella, Marzano di Nola, Quindici, Moschiano, Avella, Forino, Contrada, Grottaminarda, Gesualdo, Andretta e Mercogliano. Oltre che per alcuni istituti ad Ariano, Mirabella, Altavilla e ad Avellino per le superiori.
 

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